Altri morti civili nelle operazioni NATO in Afghanistan.

Altri morti civili nelle operazioni NATO in Afghanistan.

Si profila il rischio di crisi umanitaria secondo i medici di Emergency.
L’operazione NATO a Helmand continua a mietere vittime civili. Nella provincia di Helmand, nel sud dell’Afghanistan è partita dal 13 febbraio di quest’anno l’operazione Mushtarak, che in lingua Pashtun significa insieme, delle forze ISAF. E’ arrivata notizia di un bombardamento di aerei ed elicotteri che sarebbe avvenuto nel distretto di Nad-Ali cinque giorni fa. Le esplosioni sarebbero continuate per tutta la notte seguite dalle incursioni di mezzi blindati e da marines. Ma la notizia si è diffusa solo adesso, dopo quasi una settimana, quando i feriti, per lo più bambini, sono riusciti a raggiungere l'ospedale di Emergency, che ne ha diffuso la notizia. Immediata la reazione di Emergency che ha richiesto che venga aperto un corridoio umanitario denunciando che in realtà sarebbero quasi un centinaio i civili bloccati nelle loro case senza alcuna assistenza. La situazione resta purtroppo lontana dall’opinione pubblica internazionale. Pericoloso accedere alle vie di comunicazione per i civili, soprattutto per gli sfollati e per quelli nelle aree rurali, minate dai talebani e colpite dai bombardamenti aerei e dai rastrellamenti delle forze NATO e i posti di blocco dei militari chiudono le poche strade rimaste senza mine. Cominciano a mancare anche i generi alimentari, i cui prezzi sono lievitati enormemente. L’operazione militare nell’Helmand non sta andando come avevano previsto i grandi strateghi della Nato e delle forze ISAF, come denuncia anche il Presidente afghano, Hamid Karzai, davanti al Parlamento. Il Capo dello Stato ha sollevato anche il problema delle perquisizioni non autorizzate delle case, per questo è stata proposta la costituzione di una Commissione afghana che metta fine alle operazioni non autorizzate, alle perquisizioni delle case, e agli arresti da parte delle forze straniere.

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Politica Internazionale