Azzurro: un colore per l'Italia

Azzurro: un colore per l'Italia

A cura di Adele Angelosanti
Un’intuizione colorò la Nazionale di azzurro. Nel 1910 la compagine debuttò in divisa bianca, polsini e collo inamidati. Una volta l’Italia aveva un re: la corona rossa sullo sfondo azzurro era lo stemma sabaudo. Nel 1911 il calcio ottenne il colore della Nazionale, in seguito adottato da tutte le Federazioni del Coni: l’azzurro del mare e del cielo, delle nostre finali mondiali. In epoca fascista, il fascio littorio affiancò lo stemma sabaudo. Quando nel 1946 nacque la Repubblica Italiana, sulla maglia venne cucito lo scudetto tricolore. Negli anni il logo della federazione italiana giuoco calcio (FIGC) si è evoluto. Nel 1982, anno d’oro per il nostro calcio, i colori nazionali guarnirono i bordi del colletto e delle maniche. A metà degli anni 90’ spuntarono i triangoli tricolori. La prima volta dello sponsor ad Euro2000 fu una novità. Rifiniture dorate trionfarono nelle notti tedesche al mondiale 2006. Il logo Fifa fu inciso sul petto per identificare i campioni del mondo in carica. La maglia che vestì la giovane Italia di Prandelli inspirò un design tradizionale. All’indomani di Euro2020, l’augurio è che l’Italia del commissario tecnico Mancini rispetti la tradizione della sua divisa, forte di un glorioso passato tinto d’azzurro.
 

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