Bar Traumfabrik a L'Ateneo al Centro: il corsivo del Prof

Bar Traumfabrik a L'Ateneo al Centro: il corsivo del Prof

Dalla puntata del 12.04.2019 del Bar Traumfabrik c/o L'Ateneo al Centro 2019.
Intervento de "Il Professore".
(testo di Andrea Fioravanti)
 
 
"Salve ragazzi, sono felice di essere qui, in questa serata che celebra la vita universitaria e in cui abbiamo molto discusso degli horror, così ho deciso di titolare il pezzo per questa occasione speciale SE HAI FATTO O FAI L'UNIVERSITA’ A PERUGIA COME FOSSO UN HORROR.
Partiamo dalla convivenza: quando in puro stile Sow l’enigmista saresti disposto a tagliarti una gamba pur di liberarti del tuo coinquilino assillante che hai trovato cercando un appartamento ad Elce, o quando al pratino di San Francesco si va per studiare e poi partono cacce coltello in mano come in Hunger Games per capire chi è che ti ruba i filtrini e le cartine.
Le pulizie. Di solito queste arrivano quando l’appartamento che hai un sub sub affitto in Via dei Priori è ridotto peggio del film La casa: puzzolente, appiccicoso, avvolto da una nebbiolina e con resti umani sparsi qua. Naturalmente il tentativo di purificazione del luogo viene subito abbandonato e si ricorre ad evocazioni a rituali, il tutto perché sparisca quella pila di piatti che sta prendendo vita nel lavandino. 
I pasti, sono uno degli horror più drammatici ed insieme fantascientifici, ho visto pezzi di soppressata Calabrese, o salsicce marchigiane marce e putrescenti peggio de La cosa di Carpenter essere ingurgitati senza il minimo dubbio per poi riprendere vita e muoversi all’interno di pance gonfie e rumorossissime
Ma cosa dire delle uscite in gruppo stile Armata delle tenebre? Quando per andare fuori a bere ti organizzi con le solite tre o quattro carogne che ti accompagnano sempre e poi il giro si allarga fino ad arrivare ad un esercito che marcia per corso Vannucci e che affronta l’ingresso di ogni locale con mazze ferrate e motosega al braccio lamentando la mancanza di tavoli da 50 nel pub
Poi arriva il momento dello studio, che affronti all’inizio con la serenità di un Anthony Perkins in Psyco alternando benessere a omicidi seriali a PORTA SOLE. Ma il tempo stringe e ci sono le famose chiuse stile Shining, quando ti accorgi che un esame è alle porte e ti blindi dentro l’appartamento d Monteluce, che diventa peggio dell’Overlook Hotel, un labirinto mentale in cui alla scrivania non fai altro che ripetere la stessa cosa: disegnare cazzi sul tuo quadernone degli appunti di Analisi 2 
Cosa c’è peggio delle chiuse stile Shining? Bè le chiuse stile Shining 2, quando il tuo momento di clausura nel labirinto mentale dell’esame coincide esattamente con il periodo post esame del tuo coinquilino che festeggia il suo ennesimo 18 con due mesi di sbronze alla Zozza. Tranquilli tutto di solito si conclude con un ascia che sfonda la porta e la frase… sono a casa, facciamo baldoriaaaa, e una volta usciti in un martedì di merda del rigido inverno perugino fai perdere le tue tracce camminando all’indietro tra la neve in corso Garibaldi…
Fino ad arrivare alla notte pre-esame che affronti come la Linda Blair de L’esorcista, quando sei preda di convulsioni, contorsioni, vomito verde e testa che gira sul collo il tutto perché non ti senti preparato e non vuoi andare a dare l’esame, per fortuna intervengono il tuo coinquilino e la tua ragazza che ripetono la litania: ESCI, SEI PRONTO, AFFRONTA L’ESAME, CRISTO SEI PRONTO AFFRONTA L’ESAME, con secchiate d’acqua non benedetta…
E si arriva così alla mattina dell’esame che è un bivio tra i due Horror contemporanei che possono manifestarsi, uno Get out, Scappa, e cioè la paura primordiale quella della fuga veloce rotolando lungo le scale della facoltà di Piazza Morlacchi…e  poi Noi, Us, quando decidi di affrontare l’esame ed esce fuori il tuo doppio, quello identico a te, ma che si esprime a fatica, e di fronte al professore che ti ha chiesto la semplice vita di Leopardi comincia ad emettere suoni gutturali, ululati che nascondono solo la voglia di avere un paio di forbici in mano ed uccidere il docente … che sta li, tuo doppio a sua volta, perché come in un gioco di specchi lui è stato te stesso e che sa benissimo cosa è accaduto e cosa stai passando, e si diverte a tormentarti… BUONO STUDIO".

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