Black Lives Matter a Perugia. Gli organizzatori: ''Una manifestazione contro le discriminazioni''
Ciao Angelo, domenica alle ore 16:00 ci sarà la manifestazione Black Lives Matter Perugia. Come è nata questa iniziativa e quali sono state le forze che vi hanno portato a lavorare insieme?
Io penso che sia nata dopo aver visto la voglia in tutto il mondo di esprimere la propria solidarietà rispetto a quello che sta succedendo negli States. Dopo le manifestazioni in tutto il mondo che sono arrivate anche in Italia, come per esempio a Firenze, ci siamo chiesti del perché bisognasse aspettare ancora per mettere insieme delle persone anche a Perugia.
Da un gruppo di amici con le stesse idee e la stessa voglia di lanciare un messaggio è nata questa manifestazione.
Qual è il messaggio che volete lanciare con la manifestazione di domenica?
Vogliamo sicuramente lanciare un messaggio di solidarietà per la famiglia di George Floyd ma non solo. Crediamo che la sua morte sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso dato che di queste situazioni ne abbiamo viste tantissime nel corso degli anni. Questi abusi di potere e queste discriminazioni vanno avanti da troppo nei confronti di chi ha un diverso rango sociale, un’etnia differente o una diversa sessualità. Quindi il nostro messaggio è di solidarietà non solo rispetto a ciò che succede negli Stati Uniti ma anche verso tutte le persone che ancora nel 2020 subiscono discriminazioni.
Cosa succederà domenica? In cosa consiste la manifestazione?
Durante una riunione che si è tenuta ieri sera, dove abbiamo registrato comunque una buonissima affluenza nonostante il tempo e il fatto di doverla svolgere all’aperto per rispettare tutte le norme sanitarie, abbiamo deciso di ritrovarci in Piazza IV Novembre, per evitare una marcia e un corteo che avrebbero reso difficile l’attuazione delle norme sanitarie. Ci saranno vari interventi sui temi che vogliamo trattare e verrà data la parola a tutti coloro che vorranno esprimersi e che vogliono condividere le loro esperienze personali. Verrà fatto un minuto di silenzio in ginocchio con il pugno alzato, simbolo di protesta portato avanti per esempio dai giocatori di football americano fino al 2016. L’appuntamento è per le ore 16 per far sentire la nostra voce.