Chiude fra gli appalausi, Diritti a Todi - I vincitori del concorso
Il cammino esule di una famiglia ad Hazara che deve attraversare il mare tra la Turchia e la Grecia e l’allenamento alla guerriglia delle donne curde, che per superare il paternalismo che caratterizza la cultura di provenienza mettono in gioco le loro stesse vite, sono i set dei due lungometraggi che hanno trionfato ieri sera ex equo al Diritti a Todi – Human Rights International Film Festival durante una bella e piacevole cerimonia di chiusura presentata dalla giornalista Valentina Paresecolo, preziosa collaboratrice del Festival.Scelti da una giuria d'eccezione, composta da Daniele Vicari, Daniele Silvestri, Maurizio di Rienzo, Vittorio Sclaveriani e Riccardo Chiattelli, i due film Refugee era e Gulistan, Land of Roses sono stati entrambi anche premiati, il primo come miglior lungometraggio per la Giura Stampa, bella novità della seconda edizione del Festival e il secondo dal Centro Studi Americanisti “Circolo Amerindiano”. Nella motivazione dei giurati si legge che le due registe Husnye Vural e Zayne Akyol “ mostrano piena coscienza della delicatezza e dell’universalità delle storie che raccontano ” e ancora “ i due film trattano temi apparentemente distanti, ma hanno entrambi quella qualità necessaria che li rende significativi anche oltre le stesse tematiche trattate .Per la sezione cortometraggi primo premio a “Beauty, courage and strenght in the occupied West Bank” diGlorianna Ximendaz, una storia drammaticamente attuale - come leggiamo nella motivazione della giuria - che riesce a testimoniare la quotidianità straziante della popolazione palestinese nei territori occupati con sapiente utilizzo delle immagini - senza mai scadere nella retorica – e restituendo con coraggio la forza di questa popolazione, che nonostante le continue vessazioni resiste e non abbandona la propria terra. La giura dei cortometraggi composta dalle attrici Camilli Filippi, Esther Elisha e da due registi Davide Marengo e Leandro Picarella hanno scelto come secondo miglior cortometraggio del Diritti a Todi “Moriom” diMark Olexa e Francesca Scalisi, per l’originalità dello stile e la semplicità della narrazione, che supera i confini del linguaggio documentaristico e attraverso un’estetica raffinata porta lo spettatore a scoprire la storia della protagonista e della sua famiglia, senza giudizio e con respiro universale. Applaudito dal pubblico e menzione speciale dalla giuria dei lungometraggi “The Digital Leader” di Adrian V. Eagle per aver focalizzato il problematico rapporto fra potere, social media e cittadinanza nell’India contemporanea, quale aspetto fondamentale del diritto ad essere correttamente informati in una società complessa e multietnica quale è quella indiana che si avvia a diventare una vera superpotenza. Altra bella novità del Diritti a Todi 2017 è stato l'assegnazione del Premio “Miglior Colonna Sonora” offerto daFlippermusic, una realtà oramai consolidata nel mondo della produzione musicale in Italia per l’audiovisivo, che ha visto il regista Esteban Alfredo Cuevas vincere con il suo documentario “La vida despues de Guantanamo” la realizzazione della colonna sonora del suo prossimo progetto. Anche gli studenti degli Istituti comprensivi di Todi hanno preso parte alla visione dei film assegnando vincitori e menzioni speciali. I piccoli delle elementari e delle scuole medie hanno scelto “Cuerdas” di Pedro Solis Garcia, cortometraggio che racconta la storia dell'amicizia tra Maria e un bambino affetto da paralisi cerebrale. I ragazzi delle scuole superiori invece hanno scelto tra i lungometraggi “Ketermaya” di Lucas Jedrzejak, presente a Todi durante il Festival e protagonista con i ragazzi delle scuole superiori di una skype call con i bambini dal campo di Katermaya in Libano. Per i corti la scelta è finita su “Un Lungar” Iván Fernández de Córdoba anche per sottolineare, come si legge nelle motivazioni degli studenti, “ una tematica attuale, che ci fa intendere la difficile situazione di tutte le minoranze, che non si limita solo alla religione, ma anche alle differenze che si evincono nelle trasformazioni che ci possono essere in una società tendente ad emarginare il diverso ”.Le pellicole vincitrici sabato 4 febbraio saranno proiettate ad Amelia in collaborazione con l'associazione Oltre il Visibile.Volge così al termine il Diritti a Todi 2017.Il bilancio è complessivamente ottimo: entusiasti gli ospiti, i giornalisti e il pubblico tante le collaborazioni, le ong, le associazioni e gli artisti coivolti per una seconda edizione che ha saputo osare in momento dell'anno non sempre facile per l'organizzazione di un Festival sul documentario. A loro tutto il merito per aver messo insieme e coinvolto tanti attori per la creazione di un cartellone ricchissimo di iniziative dedicate ai diritti umani. Molti anche i luoghi palcoscenico del Festival: su tutti il Cinema Jacopone, location di tutte le proiezioni, ma anche la restaurata Sala delle Pietre, la Sala Affrescata, la chiesa di SS. Filippo e Giacomo, il Teatro Comunale, il Ridotto del Teatro, la Biblioteca Leoni di Todi e la Sala del Consiglio Comunale, dove si sono svolti alcuni convegni della manifestazione.I promotori Teatri di Nina e Own Air, nelle persone del direttore artistico Francesco Cordio, dell’organizzatriceIlenia Torti e dei produttori Alfredo e Lorenzo Borrelli, sono entusiasti della riuscita dell'evento, quest'anno dal respiro più internazionale grazie anche ai gemellaggi con quattro festival molto importanti sulla scena europea: Peloponneso Film Festival, Cinema del Reale, MoliseCinema e ProcidaFilmFestival, collaborazioni che hanno portato a Todi film fuori concorso e autori acclamati in tutta Italia. Con lo sguardo già volto alla prossima edizione, i promotori del Festival ringraziano: la Regione Umbria, il Comune di Todi, il Consiglio Regionale del Piemonte Comitato Diritti Umani, il Mibact – Direzione Generale Cinema, UNHCR, Save the Children Italia, Cittadinanzattiva Onlus, la LIDU – Lega italiana per i diritti dell'uomo, il Centro Studi Americanistici Circolo Amerindiano, Sistema Museo Todi, il Cinema Jacopone, il Postmodernissimo, l'Università per gli Stranieri di Perugia, l'Università degli Studi di Perugia e AdiSU Perugia.Infine gli organizzatori ringraziano calorosamente le ragazze e i ragazzi “volontari” del Festival che, dalla Calabria al Veneto, hanno raggiunto Todi e lavorato squisatamente in team per la riuscita impeccabile della kermesse umbra.