Chiude il Festival delle Idee Euro-Mediterranee: dal Cantiere Mediterraneo una nuova spinta ad aderire all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU
Si chiude il Festival delle Idee Euro-Mediterranee 207. Un’edizione ricca di eventi e temi di discussione con al centro i diritti umani e la crucialità del dialogo interculturale in un mondo che cambia e che è alle prese con il fenomeno delle migrazioni. Perdita dei luoghi, ruolo delle autorità locali nella difesa e nella promozione dei diritti umani, un focus specifico sulla Siria e sul conflitto da cui è investita a partire dalla vicenda di Padre Dall’Oglio, il ruolo della letteratura di viaggio,per comprendere lo scambio tra culture. FIDEM Festival ha messo al centro le esperienze e i vissuti di coloro che il viaggio, più che per necessità che per virtù, hanno dovuto affrontarlo, partendo dalle esperienze delle singole persone coinvolte in questo processo, non solo i migranti, ma tutti gli attori che sono coinvolti in queste dinamiche, ben sapendo che si tratta di un fenomeno che ci riguarda tutti: autorità politiche, amministrazioni, corpi intermedi, enti gestori, operatori del settore, legali, studiosi, psicologi e cittadini. FIDEM Festival ha dunque proposto un ampio approfondimento, sapendo che il Mediterraneo, il nostro mare, il mare che unisce e non divide, sarebbe arrivato anche in una terra che da esso non è bagnata, ma che si è trovata a doverlo accogliere. Se da una parte è stato approfondito l’ambito del disagio psicologico legato alla perdita del luogo e del senso di identità in un’Umbria che ha subito eventi calamitosi come il sisma, facendo il paio tra rifugiati e terremotati, dall’altra nella conferenza di sabato mattina svotlasi presso la Sala Brugnoli dell’Assemblea Legislativa di Regione Umbria, che ha visto l’incontro tra il Presidente del Comitato Interministeriale per i Diritti Umani, Min. Plenipotenziario Fabrizio Petri, la Presidente dell’Assemblea Legislativa Donatella Porzi, la sindaca di Assisi, Ing. Stefania Proietti, il Rettore dell’Università per Stranieri Prof. Giovanni Paciullo, il coordinatore della Tavola per la Pace Flavio Lotti, con la moderazione del Direttore di Rai Umbria/Toscana, Andrea Jengo, è stato manifestato l’impegno a fare rete tra istituzioni, amministrazioni, università e società civile per la promozione di quelle che sono le linea guida Onu e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che rilanciano l’urgenza dei processi di costruzione di pace a partire da tre pilastri: nuovi modelli di cooperazione economica, ruolo delle donne, sicurezza. Se è vero che la Pace è un prodotto artigianale, la società civile deve essere coinvolta in questo processo, e il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani ha potenziato proprio il settore dei rapporti con la società civile. Il Festival si chiude oggi con gli ultimi tre appuntamenti dedicati a fare il punto sullo Stato dei Diritti in Italia, le testimonianze delle buone pratiche di accoglienza praticate in Umbria e la proiezione del documentario dell’Associazione Tunisina Shams sulle discriminazioni e le violazioni dei diritti umani subite dalla comunità omosessuale in Tunisia. Perugia e l’Umbria, terre da sempre vocate all’accoglienza e al dialogo hanno dunque visto riaprire quel Cantiere Mediterraneo che da anni pone con caparbietà all’attenzione del pubblico e della cittadinanza temi controversi, non semplici e di cui si parla ancora troppo poco se non con forme propagandistiche che non contribuiscono a individuare soluzioni di medio e lungo periodo ceh sono diventate improcrastinabili.