Come entrare nella stanza singola di Franco 126
a cura di Alessandro Pirrone (RadioMusic Storm)
Uno dei motivi per cui la musica funziona è dato dal rispecchiare l'attuale contesto sociale, che possa riferirsi ad una nicchia, ad un target più grande o al grande pubblico. Essa deve suscitare qualcosa all'interno dell'ascoltatore, richiamare momenti, ricordi, o anche situazioni ideali in cui ognuno di noi, o quasi, vorrebbe ritrovarsi. Franco126 è l'ideale per quanto descritto, la sua musica è vita vissuta, una vita che può vivere e vive una persona qualunque, in questo caso l'ascoltatore, e nella quale si immedesima.
Dopo l'album con Carl Brave arriva Stanza Singola, una grande prova per Franco126: il suo primo disco da solista. L'album fu pubblicato nel gennaio 2019 e, personalmente, penso che quest'ultimo abbia fatto centro. Non ha deluso le aspettative, bensì le ha centrate. Un album che suona, suona romanticamente di vita.
Franco126 e la quotidianità: un'analogia perfetta. La musica di Franco, come precedentemente affermato, è piena di vita. Le immagini che passano nella mente di chi ascolta non possono che lasciare un mezzo sorrisetto sulla quasi banalità delle situazioni vissute ma di cui ognuno di noi ha molti frames. Il suo storytelling ti cattura nella sua quotidianità con situazioni che ne richiamano altre; queste ultime magari vissute in prima persona anche da noi stessi: che sia una serata tra amici, una passeggiata per le vie della città, una litigio con la propria ragazza, le cuffiette aggrovigliate insieme ad altri oggetti nelle tasche.
La tristezza non è mai trattata con note pienamente negative, c'è sempre una consapevolezza contemporanea ad uno stato malinconico riguardanti situazioni andate male ma che non lascia spazio ad un abbattimento totale; probabilmente è questo il motivo per cui l'ascolto è gradevole e piacevole indipendentemente dallo stato d'umore dell'ascoltatore. Un eccezione riguardante ciò è presente in Ieri l'Altro: un brano fortemente triste e nostalgico che descrive momenti passati che accomunano queste amicizie, di cui parleremo adesso, così datate.
"Ricordi? Sempre in strada quei giorniA fare le ore piccole per sentirci grandiQuando facevamo a gara di sbagliChiedevano chi è stato e tutti finti sordiE lo sai che mi sembra ieri l'altro"
Franco non aspira ad essere una grande star, vive la sua vita a Trastevere con i suoi amici, molti dei quali componenti della crew 126 (la Love Gang), con i quali c'è un rapporto di stretta fratellanza; almeno ciò è quello che si può intravedere ascoltando sia la sua musica che quella di altri componenti quali Ketama, ASP126 ecc.
La 126 è una gran famiglia e lui sembra essere il leader (in termini musicali), tra l'altro ha ricoperto la figura di direttore artistico di Senza Ghiaccio, album di ASP126 e Ugo Borghetti.
Stay Away, brano del producer Night Skinny, con Ketama126 è l'emblema di un amicizia che perdura da molto e caratterizzata da una condivisione totale. L'amicizia che traspare tra i membri si riflette nella musica e, personalmente, da persona che crede non molto nell'amicizia e nei suoi valori, costatando questo rapporto così fraterno, emerge un'invidia quasi. Forse è quello che tutti dovrebbero ambire in questa tipologia di rapporto, altrimenti è soltanto una conoscenza più approfondita ma che al suo interno non ha sostanza.
"Abbiamo cominciato in mezzo ai banchi di scuola
Per ammazzare il tempo, per non farci di noia
Una cuffietta a testa a tutti i cambi di ora
Ci davano spacciati senza banchi di prova"
L'amore è una costante, che sia occasionale, più duraturo o vivo; esso ha quasi sempre la stessa fine poiché non sembra un amore così maturo da avere delle basi solide attraverso cui costruire un qualcosa di più grande in futuro, è un amore più flebile e giovanile; egli non menziona mai la possibilità di intraprendere la strada di una vita familiare. Un amore tenuto quasi nascosto dagli occhi altrui fatto di piccoli gesti e, nel suo lato più maturo, caratterizzato da una condivisione di momenti oramai finiti, come in Stanza Singola. Non c'è molto spazio per la sua parte più tenera, si descrivono fatti, i rapporti, le situazioni con razionalità, seppur questo possa causare, per egli stesso e per l'ascoltatore che fortemente si immedesima, amarezza. L'amore trattato nella sue canzoni è fatto di ricordi, un amore finito che ha lasciato inevitabilmente segni nella vita quotidiana nell'artista. A chi non è mai successo che l'inizio di una relazione comporti l'introduzione di una nuova abitudine che perdura anche una volta finita. Lo svolgersi di quest'ultima non può che portare al ricordo di quei determinati momenti. L'amore fatto di rimpianti, cose che si potevano fare e dire meglio, parole mancate, si può trovare in Parole Crociate.
"E passavamo le giornate a mangiare sul lettoE dormivamo stesi in mezzo a briciole di Kellogg'sNoi sotto i raggi di un ombrello piegato dal ventoTroppo piccolo per starci in due"
Non è un rapper vero e proprio, anche se lo sa fare molto bene quando ci si mette, ma neanche uno che fa pop; fa parte di quella schiera di artisti dalla connotazione non sempre semplice ma che possono essere inquadrati nella sfera del cosiddetto "genere per universitari", composto prevalentemente da indie - rap, indie - pop, indie - rock. Un artista che difficilmente si può odiare, è credibile e gode di un ottima stima proveniente anche da colleghi. Vari sono i commenti in cui sui social ci si chiede "quando Franco ne sbaglierà una"(ndr una strofa).
Un artista che sa parlare e farsi capire. Se voleste ritrovare, riassaporare, teorizzare aspetti della vostra vita non vi resta che dar un ascolto. Potrete notare che la vita può esser fatta di momenti che per quanto banali, se ben inquadrati, possono esser predisposti per una possibile arte. E non mi venite a dire che la musica vera è un'altra, quella fatta di altre esperienze raccontate in altro modo, esperienze dure che includono di concetti astrusi, complicati e altre cazzate che servono soltanto a cercare di affermare la supremazia di un qualche altro genere perché, quest'ultima cosa, è una gara senza fine e dall'inutile sforzo che non porterà a nessuna conclusione poiché non è tutto bianco o nero e, il fattore soggettivo, è molto più importante di quello oggettivo in certi casi. Ognuno ha le proprie esperienze di vita, la propria forma mentis e la musica è uno strumento utile per rispecchiarla e anche per farla venir fuori.