#CPIT18 - Diario di bordo (day4)
CAMPUS PARTY ITALIA - edizione 2018
DIARIO DI BORDO
(a cura di Amida Agalliu)
22/07 ULTIMO GIORNO A SORPRESA
OBIETTIVI DELLA GIORNATA:
Essere in grado di lasciare Milano senza spendere capitali in biglietti Flixbus inutilizzati
8:00 fermata dei pullman Milano San Donato:
Garantisco a tutti che sono seduta all’interno del Flixbus diretto a Perugia: non ci sarà un altro giorno bonus sul diario di bordo dopo il colpo di scena con cui è finito l’ultimo aggiornamento.
Non pensavo che lo avrei detto, ma non rimpiango affatto il Flixbus perso ieri notte.
Una volta tornata a Campus Party, dopo l’iniziale “quanto sono cretina a non aver lasciato il campus con un minimo di anticipo”, le facce stupite dei mieicolleghi nel vedermi tornare e il racconto a tutti della mia sventura in una chiave di lettura a metà strada tra il comico e il patetico, le geniali assurdità fatte dai Campuseros rimasti per l’ultima notte non potevano che tirarmi su il morale.
Così, telefono alla mano, io ed uno dei miei compagni di avventura abbiamo iniziato a intervistare i vari eroi della serata, dai campuseri in accappatoio che avevano osato distruggere lo striscione RadUni fino alla mente eccelsa che era stata in grado di creare delle racchette da tennis giganti usando le tende rimaste vuote (forse caricheremo anche questi contenuti, ma non prometto nulla per non compromettere la serietà della nostra Radio).
In tutto questo colorato via vai anche la delegazione RadUni si è fatta valere: una volta costruito un accappamento circolare con le nostre tende (la cui perfetta circolarità è stata testata da un compasso umano composto di tre persone) e creata una bandiera/totem da porre al centro ci siamo affrettati a dichiarare guerra al villaggio di tende che si stava formando vicino al nostro, guerra finita con un’alleanza di cui ancora non mi capacito.
Dopo questi eventi ho realizzato di avere a disposizione solamente tre ore di sonno, mi sono detta che, primo, erano troppe poche per essere appaganti e, secondo, avrei dormito sul Flixbus o, alla peggio, quando sarei morta e mi sono messa a giocare all’ennesima partita aLupusdel Campus.
Ho lasciato il Campus Party poco dopo l’alba grazie alla carità del mio compagno di intervisteche mi ha impedito di perdermi nell’intrico di metropolitane presente a Milano (o almeno intrico dal mio punto di vista da studentessa dell’Università di Perugia abituata alla semplice linearità della tratta Pincetto-Pian di Massiano) e di perdere un altro Flixbus.
Raggiunta la destinazione e seduta al sicuro all’interno del Flixbus non posso non tirare le somme di questa avventura: sono partita e tornata dal Campus Party nella maniera più rocambolesca possibile per partecipare ad un evento con un tema portante, la tecnologia, molto lontano dai miei interessi, sapendo che l’entusiasmo e la passione delle molte persone che lo hanno costruito lo avrebbero reso una fucina di idee giovane, vitale ed energica.
Torno con milioni di idee per progetti futuri, idee che forse mi rimbalzano nella testa in modo anche troppo disordinato, ma che spero di essere in grado di rendere concrete.
Credo proprio che ne sia valsa la pena.