Dopo il caso Morgan, «test antidroga ai cantanti del Festival»
«Dopo le sue dichiarazioni, Morgan non può partecipare al Festival di Sanremo». Lo dichiarano in una nota il presidente della commissione parlamentare per l’ infanzia e l’adolescenza Alessandra Mussolini, la vicepresidente della commissione Gabriella Carlucci e Mariella Bocciardo, tutte e tre deputate del Pdl, in merito alle dichiarazioni del cantante Morgan, relative all’uso quotidiano all’uso di droghe da parte di quest’ultimo.
«Chiediamo inoltre - proseguono - che tutti i cantanti partecipanti al Festival della canzone italiana si sottopongano a un test anti-doping. Il Festival è ormai un’ `istituzione´ e deve rimanere un veicolo di valori sani e trasparenti. Anche la canzone italiana deve essere pulita».
A difesa di Morgan interviene invece Claudia Mori. «L’esclusione di Morgan da Sanremo è sbagliata e ipocrita, frutto solo della volontà di compiacere la levata di scudi del regime politico».
«Penso che l`esclusione di Morgan dal Festival di Sanremo sia sbagliata. L`esclusione non fa altro che, ipocritamente, far sentire dalla parte giusta e allinearsi con il regime politico e questo allinearsi col regime politico non mi piace», dice la Mori. «E` chiaro che drogarsi è una delle cose più brutte e sbagliate, ma lo sanno anche i ragazzi e gli stessi che si drogano che la droga fa male. Non mi piace tutta questa alzata di scudi che dà molto l`idea dell`ipocrisia, e poi - ha sottolineato - non serve fatta in questa maniera. Non c`è dietro un ragionamento. Potrebbe essere una delle rare occasioni per fare un ragionamento più profondo sul perché tanta gente e tanti ragazzi si drogano. Ci sarà un problema, bisogna curare il motivo per cui avvengono certe cose e non solo la malattia».
A suo giudizio, quello di Morgan è una sorta di «grido di dolore e di aiuto, e che aiuto gli si dà cacciandolo, sbattendolo in mezzo ad una strada? «Quando una persona è in difficoltà credo che la si dovrebbe aiutare - ha concluso Claudia Mori. «L`emarginazione non serve ed è sbagliata. Questo è ciò che penso».
LA REPLICA DI MORGAN
«Sono ancora all’inizio del mio percorso di recupero dalla tossicodipendenza ma voglio farcela, prima di tutto per mia figlia, poi per la musica che è la parte migliore di me. Ho avuto momenti di debolezza, e lo ammetto, ma sono forte della convinzione che la droga fa male, e che la vita è più bella senza droga». Con queste parole il cantante al centro delle polemiche per il suo rapporto con la cocaina si racconta a Radio Gioventù, nel corso di una appassionata discussione con l’amico giornalista, direttore de Il Clandestino e conduttore radiofonico di Rtl 102.5, Pierluigi Diaco, ma soprattutto con il ministro Giorgia Meloni che lo aveva aspramente criticato nella giornata di ieri.
Alla richiesta del ministro della Gioventù di lanciare ai giovani italiani un appello forte e deciso contro la droga, il controverso artista ha dichiarato: «Lavorare, cantare, fare viaggi, andare in discoteca, divertirsi, fare l’amore, se si fanno senza droga, sono infinitamente più gustosi, si fanno con più gioia. E si impara il gusto della vita. Te ne accorgi se non c’è la droga nel tuo corpo».
Il Ministro Meloni, riferendosi al ruolo pubblico e privato del cantante, ha quindi dichiarato: «A Marco dico: facciamo il tifo per te, come per tutti coloro che si trovano nella tua situazione. A Morgan dico: oggi hai una grande opportunità, quella di passare dall’essere un cattivo maestro all’essere un esempio positivo per coloro che ti ammirano. Dipenderà dalla onestà dei tuoi comportamenti oltre che dalla saggezza delle tue parole. Spero davvero che tu possa riscattarti».