Elezioni europee: istruzioni per l'uso

Elezioni europee: istruzioni per l'uso

Per arrivare preparati alle elezioni europee ELSA Perugia - sezione locale di ELSA (The European Law Students' Association) -  propone un'iniziativa informativa rivolta a giovani, studenti e a chiunque sia interessato: "Elezioni europee: istruzioni per l'uso" a partire dalle ore 14:30 presso l'aula 7 del Dipartimento di Giurisprudenza in Via Pascoli. 
Vista l’imminenza delle elezioni europee, ELSA Perugia in collaborazione con tutte le altre associazioni studentesche, per la prima volta insieme, offre la possibilità di approfondire questo tema per orientarsi consapevolmente al voto, con il contribuito di illustri docenti che permetteranno di approfondire diversi profili: 
 
- MAURO VOLPI: aspetti istituzionali - FABIO RASPADORI: aspetti tecnico-politici- LORIS NADOTTI: aspetti economici 
 
Il Parlamento europeo è l'unica istituzione europea i cui membri sono eletti direttamente dai cittadini, e le elezioni sono alle porte. Tra il 23 e il 26 maggio 2019 circa 400 milioni di europei si recheranno alle urne per eleggere i loro rappresentanti a Strasburgo, il calendario è variabile a seconda dei Paesi. In Italia si voterà domenica 26 maggio. Si vota per eleggere i deputati che andranno a comporre il Parlamento europeo per i prossimi cinque anni e rappresenteranno gli interessi dei cittadini dell'Unione europea. Il 7 febbraio 2018 il Parlamento ha votato a favore di una riduzione del numero dei suoi seggi, che passerebbe da 751 a 705 dopo l'uscita del Regno Unito dall'UE (marzo 2019). 
Il numero dei deputati di uno stato membro è calcolato in base alla sua popolazione; tuttavia si va da un minimo di 6 (Cipro, Estonia, Lussemburgo e Malta) a un massimo di 96 deputati (Germania) per ciascuno stato. I risultati elettorali influenzeranno anche l'elezione del Presidente della Commissione europea: è la procedura del "candidato principale" (Spitzenkandidat). Per la prima volta nel 2014 i partiti politici europei hanno nominato i propri candidati alla presidenza della CE, al fine di rafforzare la legittimità politica sia del Parlamento che della Commissione. Il Parlamento ha avvertito di essere pronto a respingere qualsiasi candidato, nella procedura d'investitura del Presidente della Commissione, che non sia stato nominato  di un partito politico europeo in vista delle elezioni europee del 2019.
Si vota per influenzare le decisioni che riguardano la propria vita e quella di 505 milioni di cittadini, e incidere sul futuro dell'Unione europea anche per le generazioni che verranno. Il Parlamento europeo stabilisce leggi che riguardano tutti e che vengono recepite nella legislazione nazionale, e decide su come verranno spesi i soldi dell'Unione europea (che sono i soldi dei cittadini europei). Il Parlamento europeo legifera su materie che toccano la nostra vita di tutti i giorni, come: agricoltura e pesca, sviluppo regionale, protezione dei consumatori e sicurezza alimentare, trasporti, ambiente ed energia, salute, cultura, istruzione e formazione, commercio, concorrenza, ricerca e innovazione.
Il Parlamento europeo è in prima fila nella difesa dei diritti umani nel mondo. Saranno chiamati alle consultazioni elettorali tutti i cittadini aventi diritto al voto di tutti gli Stati membri dell'Unione Europea (circa 400 milioni di persone). È la nona volta che i cittadini dell'UE si recheranno alle urne per eleggere i rappresentanti del Parlamento europeo. Le prime elezioni a suffragio universale si sono tenute nel 1979. In 4 stati (Belgio, Cipro, Grecia, Lussemburgo) è obbligatorio recarsi alle urne mentre in tutti gli altri è facoltativo. In Italia votare è considerato un "dovere civico" (Costituzione della Repubblica Italiana - Parte prima, Diritti e doveri dei cittadini - Titolo IV, Art. 48). Dal 1979, anno delle prime elezioni a suffragio universale per il Parlamento europeo, la percentuale dei votanti è andata calando: da 61,99% (quando l'UE si componeva di 9 stati membri) al 42,61% nel 2014 (28 Stati membri).

Nel 2014 l'affluenza media ha fatto registrare notevoli differenze tra i vari paesi. Ai primi posti il Belgio (89,64%) e il Lussemburgo (85,55%) - dove il voto è obbligatorio-, seguiti da Malta (74,08%). Fanalino di coda la Slovacchia con una percentuale di votanti del 13,05%. Tra i grandi paesi la Germania con il 48,01% e la Francia con il 42,43%. In Italia ha invece votato il 57,22% degli aventi diritto. 
Per cercare di invertire la tendenza, coinvolgendo i cittadini nel processo democratico, l'Unione europea ha avviato una campagna informativa di invito al voto: scopri di più su stavoltavoto.eu.