Etiopia: Gibe III sarà comunque costruita.

Etiopia: Gibe III sarà comunque costruita.

Survival International lancia un appello contro l'opera, che metterebbe a rischio la vita di oltre cinquecento mila persone.
La denuncia lanciata da Survival International, una delle maggiori organizzazioni non governative attive in Africa è stata estesa a livello mondiale. La diga, rinominata “Gibe III”, che dovrebbe esser costruita entro il 2012 nella Valle dell'Omo, al confine con il Sudan, sarà realizzata da una società italiana, la Salini costruzioni, che aveva già realizzato l’impianto idroelettrico, Gilgel Gibe II, parzialmente crollato pochi giorni dopo essere stato inaugurato dal ministro degli Esteri Franco Frattini. Secondo quanto affermato da Survival International, questa diga distruggerebbe un ambiente “ecologicamente molto fragile” insieme alle “economie di sussistenza legate al fiume Omo e ai cicli naturali delle sue esondazioni". Lo scopo della diga, di circa duecentoquaranta metri, è fornire energia elettrica a molte regioni dell'area e raccogliere acqua in che servirà a irrigare le terre delle compagnie internazionali per coltivazioni in larga scala, idrocarburi compresi. Ma la diga finirebbe anche per alterare il corso del fiume e squilibrando l'avvicendamento del ciclo naturale del fiume, potrebbero infatti essere quasi interrotte le piene che allagando le terre vicine consentono la semina e i raccolti. Le conseguenze, continua la ONG, potrebbero essere catastrofiche sui popoli della valle, che già da tempo hanno perso il controllo e l’accesso alle loro terre. La sicurezza alimentare di oltre mezzo milione di persone dipende infatti dalla varietà climatica ed ambientale scandita dal ciclo vitale del fiume, dal suo mutare.

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Collaboratore
Cronaca Internazionale