Ettore Scola, la poesia del quotidiano
Nato a Trevico il 10 maggio 1931, Ettore Scola negli anni Cinquanta e Sessanta, insieme a Ruggero Maccari, è stato sceneggiatore di capolavori della commedia all'italiana quali Il sorpasso di Dino Risi e Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, prima di debuttare nella regia nel 1964.
Il grande successo al botteghino giungerà però quattro anni dopo con Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?, satira terzomondista con uno strepitoso Alberto Sordi protagonista, e sarà bissato da Dramma della gelosia. Tutti i particolari in cronaca (1970), storia di un triangolo in ambiente proletario che utilizza il linguaggio delle acnzonette e dei fotoromanzi con Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini protagonisti. Con Trevico-Torino (1973) realizza una sorta di docufiction ante litteram d'ambiente operaio, mentre con C'eravamo tanto amati (1974) giunge la definitiva consacrazione tra i grandi registi del nostro cinema: raccontanto trent'anni della nostra storia, dalla Resistenza agli anni di piombo, attraverso le vicende di tre amici ex-partigiani (Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefano Satta Flores) tutti innamorati della stessa donna (Stefania Sandrelli), Scola realizza infatti il suo capolavoro. Con Brutti, sporchi e cattivi (1976), amarissima rappresentazione della vita di una famiglia di baraccati alla periferia di Roma, interpretata da un superbo Manfredi, Scola vince la Palma d'Oro per la miglior regia al Festival di Cannes, mentre con Una giornata particolare (1977) inizia un approccio più personale, dove i personaggi si muovono in interni e la storia scorre al di fuori, influenzando però le loro vite. In tal senso questo capolavoro con Sophia Loren e Mastroianni - entrambi figurine ai margini del fascismo - si può intendere come un vertice dell'arte del regista, che tornerà a parlare negli stessi termini stilistici dello sfascio dell'Italia attuale in La terrazza (1980) e della storia del secolo scorso attraverso le vicende di una famiglia piccolo-borghese in La famiglia (1987), i suoi film più celebri tra i successivi.
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