Festival dell'Umbria Antica

Festival dell'Umbria Antica

Il primo festival dedicato interamente alla storia e all’archeologia dei Popoli Italici, Etruschi e Romani. In Umbria e non solo. Raccontare la storia nei luoghi dove è avvenuta: questo è lo spirito del Festival dell’Umbria antica. Un mese, sette tappe. Lezioni di storia e archeologia di taglio divulgativo tenute da professori, archeologi, storici ed esperti del settore, ospitate dai musei e dai siti archeologici dell’Umbria. Un evento itinerante nei luoghi che custodiscono la storia antica per far conoscere il patrimonio artistico e culturale umbro.
 L’Umbria non è solo il cuore verde d’Italia: è la culla della sua storia.
Cos’è il Festival. Un evento itinerante nei luoghi che custodiscono la storia antica per far conoscere il patrimonio artistico e culturale dell’Umbria 3 civiltà, 3000 anni di storia, 7 luoghi simbolici, 27 lezioni divulgative di storia e archeologia tenute dai più importanti esperti del settore. E un sito multimediale che diffonderà questi e tanti altri contenuti.
 Dove e quando.
La prima edizione del Festival dell’Umbria Antica, in programma dal 4 al 26 giugno 2022 sarà completamente gratuita fino a esaurimento posti. Farà tappa ad Amelia (4 giugno), Spello, (5 giugno), Spoleto (10 giugno), Tuoro sul Trasimeno (18 giugno), Gubbio (19 giugno), Area archeologica di Otricoli (25 giugno) e Area archeologica di Carsulae (26 giugno).
 
Gli ospiti. 
Il Festival sarà aperto dall’antichista Giulio Guidorizzi che il 4 giugno parlerà ad Amelia del grande racconto di Roma antica, mentre il linguista e glottologo Augusto Ancillotti il 26 giugno a Carsulae chiuderà descrivendo le tante sfumature del mondo italico. Tra gli ospiti ci saranno anche Giovanni Brizzi, Ermanno Gambini, Arnaldo Marcone, Luana Cenciaioli, Giovanni Alberto Cecconi, Francesco Marcattili, Livio Zerbini, Enrico Zuddas, Federico Marazzi, Elena Percivaldi, Paolo Braconi, Gabriella Sabatini, Stefano Mammini, Valentino Nizzo, Stefano Grilli, Alessandra Bravi, Elena Trippini, Alessandro Vandelli. Il Festival darà voce anche ai custodi della bellezza di questi luoghi: alcuni tra i responsabili dei siti archeologici e museali coinvolti nel progetto Umbria Antica. Per esempio Paola Mercurelli Salari, direttrice della Rocca Albornoz-Museo nazionale del Ducato di Spoleto, Silvia Casciarri, direttrice della Area Archeologica di Carsulae, Roberto Borsellini, responsabile Museo Civico Palazzo dei Consoli di Gubbio.
Qui trovi maggiori notizie su ogni protagonista: I protagonisti - Umbria Antica (festivalumbriantica.it)
 
Non solo il Festival. Il Festival è solo una delle tante iniziative previste all’interno di “Umbria Antica”, un progetto multimediale per scoprire, valorizzare e comunicare in modo innovativo il patrimonio culturale e archeologico della regione. I tanti appassionati che non potranno partecipare alle sette tappe del Festival potranno comunque risentire le lezioni che saranno pubblicate sotto forma di podcast e in alcuni casi video. Questi contenuti si aggiungeranno alla ricca libreria multimediale e digitale che comprende anche video informativi su come arrivare ai siti archeologici, walk tour, trailer per la promozione turistica e tanto altro ancora. Il sito web https://www.festivalumbriantica.it/ ospita finora 40 articoli di alta divulgazione scritti da i più importanti esperti della storia antica. A questi contenuti si aggiungeranno delle schede informative e divulgative dedicate a ciascun sito culturale del progetto. Informazioni pensate per raggiungere diverse tipologie di pubblico con pillole di curiosità, fotografie inedite, video e podcast.
 
Il primo sostenitore e finanziatore della manifestazione è la Regione Umbria. Partner del Festival e del progetto Umbria Antica sono anche la rivista Archeo, il Festival del Medioevo e Sistema Museo. Umbria Antica e Festival dell’Umbria antica è un progetto realizzato con il contributo POR FESR 2014-2020 – Asse III – Azione 3.2.1 nell’ambito dell’Azione “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, creative e dello spettacolo”.

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