Giappone - Italia: Terremoto Globale, esperienze e risposte
L'associazione culturale perPerugia e oltre organizza per il prossimo 24 Giugno l'incontro "Giappone,Italia: terremoto globale, esperienze e risposte"che si terrà al Teatro Pavone di Perugia dalle 16 alle ore 19.
Prenderanno parte all'iniziativa Paolo Ceccarelli, architetto e attedra UNESCO dell’Università di Ferrara; Fabio Maria Ciuffini, ingegnere urbanista ed esperto in gestione dei
terremoti; Shigeru Satoh architetto della Waseda University di Tokio, Presidente del
Japanese Institute of Architects nonché Responsabile della Ricostruzione in
Giappone; Stefania Pezzopane Assessore alle Politiche Culturali del Comune de L’Aquila (e presidente della Provincia de L'Aquila all'epoca del sisma aquilano). Un incontro tra tecnici giapponesi e tecnici e amministratori aquilani per confrontare e confrontarsi sulle esperienze e le possibilità di intervento in occasione di terremoti.
Appare evidente che il disastro che ha messo in difficoltà il sistema industriale giapponese, costringerà il Giappone non solo a cambiare profondamente la
propria politica energetica, ma anche i modelli di insediamento e di organizzazione
economica e sociale. Non solo sono andate distrutte fabbriche, edifici per uffici, abitazioni, infrastrutture, ma anche migliaia di contadini proprietari di piccoli
appezzamenti nelle aree colpite dallo tsunami o inquinate dalle perdite di
Fukushima si trovano nell’ impossibilità di poterli coltivare per molti anni.
E’ la fine di moltissime piccole comunità. Dove saranno trasferiti i loro
abitanti? Come sopravvivranno?
Contemporaneamente la ricostruzione di quasi 200.000 edifici, di strade, ponti, opere marittime offre l’opportunità di concepire i nuovi insediamenti ed il loro rapporto con il territorio in termini profondamente diversi.
Basti pensare a quanto sta accadendo alle popolazioni dell’Aquila e a quanto è
accaduto in Irpinia o nella stessa Umbria, colpite da gravi terremoti, o nei paesi
attorno al bacino del Vajont per capire quanto la situazione giapponese sia grave e
difficile e quanto sia anche importante confrontare quell’ esperienza e gli interventi messi a punto per fronteggiarla con la situazione italiana.