Grande partecipazione per il Riverock Live Streaming Festival

Grande partecipazione per il Riverock Live Streaming Festival

Si chiude con entusiasmo e molta partecipazione il Riverock Live Streaming Festival, organizzato dall’Associazione Culturale Riverock di Assisi, promotrice da più di dieci anni dello storico Riverock Festival, in collaborazione con l’etichetta discografica JAP Records, Spazio Astra, rinomato locale e live club di Foligno e Keepon Live, associazione di categoria di festival e live club italiani, anch’essa molto attiva in questo momento con le iniziative Keepon-Air e “Che musica sarebbe senza persone”.
 
Le tre giornate del festival hanno visto avvicendarsi sul palco 22 artisti locali e tre ospiti nazionali come Lelio Morra, che ha presentato il suo ultimo album “Esagerato”, Alex the bug, componente del duo Urban Strangers e Roberto Dell’ Era (Afterhours, Winstons). Quasi 10 ore di musica sono state suonate sul “palco” virtuali del festival. Le prime visioni, programmate in streaming sulle pagine Facebook di Riverock Festival, Spazio Astra e JAP Records, hanno totalizzato la bellezza di 10 mila visualizzazioni e 8 mila interazioni, per una copertura totale di 25 mila persone raggiunte. Tutte le singole esibizioni saranno a breve disponibili sul profilo Youtube di Riverock Produzioni.
 
Il festival ha voluto raccogliere intorno a sé i maggiori protagonisti della scena musicale regionale sia per donare un po’ di distrazione in questi tempi di dura e tediosa quarantena, sia per portare all’attenzione le problematiche che il settore musicale legato agli eventi dal vivo sta affrontando e dovrà affrontare all’uscita dall’emergenza. Il denaro perso a livello nazionale ammonta a circa 40 milioni di euro per circa 30 mila spettacoli cancellati sul territorio nazionale. I lavoratori e i professionisti che subiranno tale crisi sono tanti: si va dagli artisti, ai produttori ai promoter, quelli sui territori, l'ultima catena della filiera. Poi tutte quelle che sono le società, i soggetti fornitori di service, impianti, palcoscenici, poi uffici stampa, videomaker, agenzie di booking, e ancor di più i lavoratori che nella maggior parte dei casi non sono inquadrati in contratti nazionali. Uno dei maggiori rischi da affrontare è sicuramente la paura delle persone le quali, anche quando le misure di emergenza saranno revocate, continueranno a non andare a festival e concerti per via dei grossi assembramenti di persone.

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