IJF19: Gipi oltre il disegno

IJF19: Gipi oltre il disegno

a cura di Selena Mariano
 
Festival Internazionale del Giornalismo, Giovedì 4 aprile 2019, Sala dei Notari, Perugia. Ospiti Gian Alfonso Pacinotti(nome d’arte “Gipi”) e Gero Arnone, moderatore Luca Valtorta(La Repubblica).
 
 
Le luci si spengono. Il megaschermo si accende. Inizia “Marta”, il primo dei cortometraggi firmati Gipi e Gero che detteranno gli argomenti della serata. Poi, le luci si accendono e Valtorta prende parola. Si inizia subito con una domanda importantissima: come si sono conosciuti Gianni e Gero? Come vivono il loro rapporto di quella che ormai è un’amicizia consolidata? 
Gianni e Gero si sono conosciuti perché Gianni aveva bisogno di un’altra testa per scrivere i suoi cortometraggi. Il loro rapporto non lo raccontano a parole, è sufficiente “Marta” a descriverlo, ma non solo: gli sguardi che si scambiano mentre rispondono a Valtorta lasciano facilmente intuire la complicità tra i due, nel lavoro, ma anche al di fuori di esso.
Si passa poi a parlare de “Il ragazzo più felice del mondo”, lungometraggio scritto da Gero e Gipi, uscito nelle sale il novembre scorso. Gianni ci racconta da dove nasce la trama (no spoiler!) e ci avvisano: presto uscirà in formato DVD. Non solo, si ipotizza la creazione di una piattaforma interamente gratuitae senza richiesta di registrazione attraverso la quale guardare in streamingil film.
A spezzare arriva il secondo corto, “Mamma”. È qui che dirompe l’hot topic dell’incontro: la satira.
Gianni, disilluso, dichiara, attraverso tanta autoironia e sarcasmo, che secondo lui purtroppola satira non serve più a nulla, perché raggiunge solo chi la pensa in egual modo. Allo stesso tempo però è speranzoso: spera di sbagliarsi, spera che possa provocare un mutamento o perlomeno una riflessione in chi non condivide la sua stessa opinione, che porti a maturare e a crescere. Ma secondo Gianni il motivo per cui la satira non funziona più è anche perché la classe politica impedisce di far satira: ora, sostiene, fare satira vuol dire dare solo ulteriore visibilità agli attori politici. In ogni caso non vuole arrendersi: la satira gli serve “per non farmi venire un tumore al fegato”, anche se poi è costretto “rincorrere lo schifo” sebbene dello schifo lui non ne possa più.
E poi altri corti: “Puf”, “Rocco”, “L’eletto”, che ci raccontano il modo di vedere di Gipi e Gero, con espedienti fantasiosi e mai banali, senza mai perdere un tocco di surrealismo (così chiamato dagli autori) e soprattutto di genialità.
A concludere “Boom”, che ha raccontato il clima che si respira in Italia tra coloro che sono rassegnati in merito alla situazione politica ed economica del paese, racchiuso da una cornice di umorismo pirandelliano e lontano dalla semplice comicità. 
Tutto l’incontro è stato pervaso da amarezza, amore e passione per il proprio lavoro, onestà cruda, speranza per le generazioni più giovani e tanti ringraziamenti a Francesco Daniele, che completa il trio della troupe dei corti di Gipi.
 
Photo credits: Selena Mariano

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