Il processo Mills arriva in Cassazione: a decidersi anche il futuro del premier.

Oggi, in Cassazione, arriva il processo Mills. Famoso al grande pubblico perchè, secondo il Presidente del Consiglio, sarebbe l'ennesimo tentativo di farlo fuori, era stato, anche questo, congelato dal Lodo Alfano, altrettanto illustre tentativo di Silvio Berlusconi di non farsi fare fuori. Peccato, per lui, che una modifica della costituzione vada fatta con legge costituzionale. Questi Padri Costituenti erano proprio pignoli. Ad ogni modo, scopo del processo, che vede come imputato l'avvocato londinese, pare più che la sua accusa di corruzione, che, se semplice, sarebbe già caduta in prescrizione, la posizione del corruttore, Silvio Berlusconi.
Il premier avrebbe, infatti, "donato" 600 mila dollari al signor Mills, ideatore del comparto estero della Fininvest, nonchè teste del processo All Iberian, nel quale, come dallo stesso poi ammesso, si impegnò a proteggere la figura del Cavaliere per evitargli ulteriori guai giudiziari. In fondo, chi non avrebbe pena di quel pover uomo?
Gli avvocati di Mills chiedono la prescrizione, sostenendo la tesi che il reato sia avvenuto nel 1999 e non nel 2000. Ma, comunque stiano le cose, la sentenza molto probabilmente arriverà proprio in serata. I tempi, infatti, si fanno sempre più stretti. Fra due mesi tutto crollerebbe a causa dell'ennesima prescrizione, per cui rinviare tutto alla Corte d'Appello di Milano sarebbe la fine stessa del processo.
I giudici della Cassazione, volendo fare un pronostico, potrebbero o assolvere l'imputato, a differenza dei due precedenti gradi di giudizio, o addirittura, non punire Mills riconoscendogli la corruzione semplice.
La sentenza, però, ha dei risvolti molto più importanti, perchè si ripercuoterà inevitabilmente sulle sorti del processo che si riaprirà sabato mattina a Milano e che vede come imputato solo Silvio Berlusconi. Sempre che Ghedini non riappaia con il legittimo impedimento.