Il Talk Show all'IJF 15 - Parte 1

Il Talk Show all'IJF 15 - Parte 1

 
Mattina, pomeriggio e sera: il talk show è sempre presente!
 
Venerdì 17, presso il Teatro della Sapienza, abbiamo avuto modo di esorcizzare la superstizione del giorno assistendo ad un autentico salotto tenuto da: Francesca Barra giornalista e scrittrice, Pierluigi Pardo Sport Mediaset, Mario de Pizzo RAI NEWS 24, Mia Ceran Millenium Rai 3, Andrea Vianello direttore Rai 3.
La tematica da loro sviluppata ha avuto come oggetto principale il Talk Show. Non si può negare che durante questa edizione del festival uno degli argomenti maggiormente trattati è stata l’informazione, quanto questa circoli e con quanta rapidità noi riusciamo a riceverla. Ma, così come dice il comune detto “il troppo stroppia”, non a caso il salotto messo su dai giornalisti prima citati ha ammesso la quantità, quasi eccessiva, dei Talk Show attuali. L’attenzione s’è concentrata maggiormente sul Talk Show politico, che secondo la Barra,non potrà mai mancare nella televisione italiana. Ad essere entrato nel particolare, grazie anche alla sua esperienza nel settore, è stato Andrea Vianello, il quale ci ha in un certo qual modo delucidati su come un Talk Show viene organizzato. Partiamo dal presupposto che in tempi passati è stato un genere che ha avuto grande eco nell’informazione, questo anche grazie ad una situazione politica totalmente diverse da quella moderna. Infatti, se prima c’era Berlusconi affrontato da una maggioranza coesa, adesso c’è un Matteo Renzi, con un opposizione che tanto opposizione non è, escluso il movimento Cinque Stelle che non partecipa a contesti simili. È chiaro quanto la situazione sia cambiata, rendendo la politica decisamente meno interessante, di sicuro anche più noiosa e monotona all’ascolto, che ha così influito alla diminuzione dei telespettatori. Allora, se gli ascolti sono diminuiti, perché ce ne sono così tanti e a tutte le ore? Perché costano poco, infatti, prosegue Vianello: “La televisione in questo periodo è in crisi, il Talk conviene”.
Figura diversa per carisma e occupazione invece è stata quella di Pardo, cronista sportivo e conduttore di Tiki Taka, il talk calcistico, e non solo, in onda su Italia 1. Al contrario del Talk politico, pare che quello sportivo abbia decisamente più successo, proprio come nel caso del programma di Pardo, dove l’argomento principale è il calcio, che a sua volta fa da sfondo per tematiche molto più ampie. Queste sono state le sue parole: “ Una volta le partite si vedevano di meno, adesso ogni giorno c’è una partita diversa, quindi è venuto naturale aprire il calcio a nuove tematiche, dal momento che in esso ogni giorno c’è un evento che origina spunti di riflessione”. Forse è quello che si dovrebbe attuare anche nei Talk politici, ovvero aumentare lo zoom sulle vicende che originano spunti di riflessione originali, stimolanti, giusti e non monologhi o discorsi già sentiti e risentiti.
Il piccolo show da loro tenuto è stato piacevole quanto divertente e se ne devo trarre le conclusioni potrei dire semplicemente che nella televisione italiana non è vero che mancano talenti, o che tutti i format sono gli stessi, molto semplicemente sono troppi, a mio modesto parere ci si dovrebbe basare maggiormente sulla qualità più che sulla quantità.
 
 
 
 
A cura di Lucia T. Fontana
 
 
 
 
 
 
 

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