La Commissione d'inchiesta: Cucchi sarebbe morto per disidratazione
Stefano Cucchi sarebbe morto per disidratazione, queste le conclusioni della Commissione d'inchiesta parlamentare sul caso del giovane romano arrestato per possesso di stupefacenti e morto in carcere lo scorso 22 ottobre, dopo una settimana d'agonia.
Ignazio Marino, presidente della Commissione dichiara "Siamo arrivati a conclusioni molto chiare, a Stefano sono state inferte lesioni traumatiche che non sono la causa diretta della morte che è avvenuta per disidratazione legata alla volontà di Cucchi, secondo Marino, di richiamare su di se l'attenzione dei suoi legali e del mondo esterno".
La morte sarebbe inoltre dipesa dall'eccessiva perdita di peso di Cucchi, 10 chili in soli 6 giorni.
Secondo la senatrice radicale Poretti, anche lei componente della Commissione di inchiesta, Cucchi non ha avuto la corretta assistenza medica, quindi è necessario che il governo prenda in seria considerazione il problema dell'assistenza sanitaria in carcere. In attesa che il documento della Commissione venga trasmesso alla Procura di Roma e al Presidente del Senato Schifani c'è grande soddisfazione nella famiglia Cucchi, la sorella di Stefano ha infatti commentato l'esito dell'indagine: "La relazione afferma quanto noi abbiamo sostenuto sin dall'inizio: le fratture ci sono, sono recenti e compatibili con il pestaggio. Ora mi auguro che la Procura tenga conto della relazione e che sia riconosciuta la preterintenzionalità delle guardie carcerarie. Spero non comincino a parlare d'altro, come ad esempio di una caduta accidentale. Mi auguro la smettano con l'atteggiamento difensivo nei confronti di chi ha picchiato Stefano, che è stato vittima di un pieno pestaggio. Questo ormai è chiaro a tutti".