La lezione di Daphne Caruana Galizia

La lezione di Daphne Caruana Galizia

di Sonia Curzel
All’interno dell’International Journalism Festival a Perugia si sono susseguiti panel e incontri a tutte le ore del giorno. Sabato Mario Calabresi ha intervistato Matthew Caruana Galizia, figlio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese assassinata il 16 ottobre 2017 con una bomba messa nella sua auto. Ci ha subito detto che il suo non sarebbe stato un discorso tipico. Dopo aver condiviso con noi il lavoro e la storia di sua madre ha elencato 15 punti, le lezioni che lui e i suoi fratelli hanno imparato in questo anno e mezzo in cui hanno cercato di far luce sull’assassinio della madre. Questi punti sono importanti“non solo per il club di cui nessuno vorrebbe fare parte, cioè il numero sempre maggiore difamiglie dei giornalisti uccisi, ma anche per i giornalisti che sono in una posizione in cui sono costantemente sotto attacco online o meno, a causa del lavoro che fanno”. 
1:Il primo, dice, è il più importante “Il copione è sempre lo stesso dappertutto”È come se così come noi andiamo a workshop per diventare migliori in quello che facciamo, persone come il primo ministro maltese, Orban, Duterte seguissero delle conferenze su come diventare tiranni, autocrati. La lezione che hanno imparato a Malta è da condividere in modo da non farsi trovare impreparati. L’esempio di altri giornalisti assassinati in particolarein Russia li ha aiutati ad essere pronti per quello che avrebbe potuto succedere. In tutti questi casi nei mesi successivi sono stati arrestati i criminaliche hanno effettivamente compiuto l’atto, mai mandanti non sono ancora statiidentificati.“Per noi, la famiglia della vittima, è quasi come se la polizia avesse arrestato la pistola, o la bomba”.
2:la seconda cosa che hanno imparato riguarda le famiglie. A loro era stato consigliato di manterere un profilo basso ma hanno fatto il contrario. Si sono rivolti al Consiglio d’Europa per far cominciare un’investigazione speciale a livello sovranazionale.“Credo che sia stata una delle cose più importanti che abbiamo fatto. Coinvolgere i politici di questi organi parlamentari sovranazionali per creare queste investigazioni. E abbiamo avuto successo”.
3:Sono stati sottoposti ad un allenamento di sicurezza. Questo li ha aiutati a capire megliola situazione in cui si trovavano. A rendersi conto delle minacce che avevano di fronte.“Eciò che questo ha fatto, e puòsuonare controintuitivo, ci ha resi meno paranoici. Ci ha aiutati a razionalizzare la situazione”.
4:Ci sono governi come quello maltese che dopo una grave violazione dei diritti umani come l’assassinio di una giornalista, tendono a cercare di dividere ancora di più la società. A spostare l’opinione pubblica su altri temi polarizzanti osu argomenti completamente irrilevanti.Come esempio ha citato l’italiae la politica di Matteo Salvini sui migranti. Dunque ciò che serve fare è cercare di spostare la discussione su cose che veramente influenzano la vita degli europei “Cose come la corruzione in politica, la lotta contro il riciclaggio di denaro, la lotta alla criminalità organizzata. Queste sono cose che influenzano per davvero il nostro sistema politico e le vite delle persone”. Edè anche il lavoro del giornalista quello di non farsi trascinare agli estremi. 
5:Il quinto punto è una cosa che sua madre gli diceva sempre :“Tieni gli occhi sulla palla. Stai lontano da discussioni che hanno alla base un’ideologia politica. E concentrati sulle radici. Su giusto e sbagliato, buono e cattivo”.L’esempio che ha fatto è: Se Malta possa essere un paradiso fiscale all’interno dell’UE è un’opinione, ne si può discutere. Ciò che non è aperto al dibattito è che assassinare i giornalisti è sbagliato, la corruzione è una cosa sbagliata. Il riciclaggio di denaro è un crimine. Su questo siamo tutti d’accordo, non è una questione ideologica. 
6:Matthew per il sesto punto ha parlato della sua famiglia e della fortuna di averne una molto unita. Ciò che è importante fare in questi momenti è dividere il lavoro, dividere il carico, prendersi cura gli uni degli altri.“Credo che sia veramente importante ricordare alle persone di tenere la famiglia unita. Saranno la vostra rete di supporto se vi troverete in una situazione del genere”.
7:Il settimo punto si collega al sesto. Oltre alla famiglia ci sono gli amici“hanno aiutato me e i miei fratelli a creare questa rete di supporto. E di nuovo, mi aiuta ad andare avanti. Né io né la mia famiglia saremmo stati in grado di fare niente del genere senza questo”.
8:Lavorare coi politici in modo da“appiccare fuochi che devono essere spenti”.L’idea alla base è di creare delle discussioni all’interno delle istituzioni o dei governi. È necessario per creare consapevolezza e per far sì che le persone si chiedano cosa stanno facendo in modo che poi si prendano la responsabilità delle loro azioni. 
9:Tutto questo lavoro non sarebbe possibile, ci dice al punto nove,senza l’aiuto delle Ngos e organizzazioni internazionali che si occupano della tutela della libertà di stampa e della protezione dei giornalisti. Prima che sua madre fosse minacciata seriamente non aveva mai avuto contatti con queste organizzazioni, dunque “Vorrei incoraggiare i giornalisti che pensano di essere sotto minaccia o che sono molestati giornalmente di lavorare con queste NGOs”.
10:Il decimo punto che ha toccato riguarda come vengono incasellati questi omicidi che avvengono alla periferia dell’Europa. Generalmente si parla di attacco alla libertà di espressione, ma c’è molto di più sotto. “È una crisi dello stato di diritto in Europa che sta rendendo lasituazionepiù pericolosa per noi, per i giornalisti. È importante ricordare alle persone che la battaglia è per questo, o che la guerra è per questo, perché sembra proprio una guerra”.
11:Con l’undicesimo punto ci ha raccontatoil suo passato da giornalista. Ha vinto un Pulitzer per il lavoro suiPanama Papers. E la questione è: quando investigazioni del generenon hanno ripercussioni perché nessuno si dimette e tutto va avanti normalmente, “purtroppo,è compito dei giornalistie degli attivisti di continuare, ad essere investigatori come ultima risorsa e continuare a far sì che isingoli si prendano la responsabilità”.È necessario fare attivismo anche se vuol dire mettere da parte la carriera da giornalista. 
12:Quando si è una vittima in queste situazioni è importante che le comunicazioni siano sempre scritte. Mai affidarsi alle telefonate. In modo che in tribunale “quando si arriva a quel momento è importante mostrare che c’è stata cattiva condotta e gli illeciti, che lo stato non ha fatto quello che doveva fare. Bisognapoter farlo vedere”. E ricordarsi di fare appello alle organizzazioni internazionali. Sembra che non servano a niente ma gli stati sono costretti a rispondere a queste.E spesso succede che le comunicazioni ufficiali dei governi e quelle scambiate trafunzionari si contraddicano o lascino intendere qualcosa in più.
13:colnumero trediciricorda di essere più battaglieri possibile. I governi hanno molti più strumenti di noi, la lotta ricordaun po’ quellatra Davide e Golia. E quindi bisognatrovarevie legali ed efficienti per combattere. Per quanto riguarda gli avvocati Matthew ha sottolineato l’importanza di cambiarli se non lottano abbastanza al tuo fianco. E ha fatto l’esempio: “quando vai dal tuo solito parrucchiere e ti fa un taglio brutto lo cambi subito e non ci torni. Dovreste fare la stessa cosa con il vostro avvocato”.
14:Il quattordicesimo punto riguarda le campagne di discreditazione preventiva. Alcuni non perdono tempo ad attaccare i giornalisti dopo ogni pezzo che esce. Agiscono alla radice. Fanno, ci dice,un attacco enorme alla loro credibilità creando danni seri alla reputazione del reporter in modo che la gente non creda più in loro, e non li ascolti più.“I giornalisti sono in una posizione scomoda in cui dobbiamo essere come politici o membri della famiglia reale ed essere molto attenti a come ci comportiamo nella vita pubblica per essere certi che niente di ciò che facciamo potrebbe essere materiale per essere screditati da parte delle persone su cui scriviamo”.E quindi cercate di non fare niente che rovini la vostra reputazione ma siate consapevoli che questi attacchi saranno probabili. 
15:Il punto finale, numeroquindici,ci riporta alla necessità di avere una comunità di supporto fatta di attivisti e giornalisti.E creare contatti. “Non possiamo lavorare in uno spazio vuoto. Dipendiamo daquesto ecosistema di commentatori politici, atttivisti, politici che creino una discussione sul nostrolavoro, in modo che abbia delle ripercussioni, che sollveviuna risposta civica”.
 
 Tutte queste sono cose a cui Matthew Caruana Galizia non aveva mai pensato prima che sua madre fosse assassinata. Ci ha ricordato che la sua morte gli ha fatto capire che il lavoro dei giornalisti investigativi è sempre più rilevante e ha sempre più un impatto. E condividereciò che lui e la sua famiglia hanno imparatoè importante per chi si trovasse in una situazione simile. “Non possiamo riportare mia madre in vita ma possiamo far sì che niente del genere succeda più. Che cambiamo la cultura nel nostro paese, che cambiamo la cultura in Europa. Che creiamo un cambiamento costituzionale in Europa, un cambiamento strutturale dell’Unione Europea, per essere certi che non succeda mai più”.
 
 
 

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