La vita è un viaggio.. lo dice Severgnini - IJF 14

La vita è un viaggio.. lo dice Severgnini - IJF 14

 
 
a cura di Lucia Fontana
 
Tra i vari ospiti invitati al festival del giornalismo è stato presente anche Beppe Severgnini.
L’evento è stato organizzato presso il teatro della Sapienza, dove ad accogliere il pubblico è stata una giovane ragazza, Elisabetta Spada, che ha dato vita allo spettacolo con un allegra melodia. A seguire l’entrata in scena di un’altra ragazza, Marta Isabella Rizi, che ha iniziato a leggere spezzoni del nuovo libro di Severgnini, fino alla sua entrata in scena.
Nonostante si trattasse della presentazione di un libro, si è andati ben oltre dalla solita conferenza, si può parlare infatti di un piccolo spettacolo composto da musica, recitazione e comicità. ‘La vita è un viaggio’, questo è il titolo del nuovo libro del giornalista che ha specificato: “ L’Europa però è casa nostra”.
L’Europa infatti è stata la protagonista principale dell’evento, presentata dall’autore come una sorta di madre terra, nata per essere condivisa dalle varie popolazioni e per difenderci dai vari eventi storici, il più delle volte erronei.
Per poterla realmente apprezzare bisogna viverla, vederla, ammirarla, quale migliore esperienza allora quella degli Erasmus universitari, che a parere del giornalista sono i soldi meglio investiti. Ed è proprio attraverso il viaggio che si comprende la realtà dei fatti, a testimoniarlo sono state anche le due compagne di scena di Beppe, Marta ed Elisabetta, conosciute rispettivamente a Bruxelles e Londra.
Entrambe hanno deciso di vivere in stati esteri, dove hanno potuto seguire i loro sogni di attrice e musicista, entrando quindi in nuove realtà, il più delle volte diverse da come ci vengono presentate. Per esempio Marta, che vive nell’UK ha ribaltato la tesi che gli inglesi non si sentono europei, infatti più che extraeuropei, dovrebbero essere definiti ultraeuropei. Il loro atteggiamento dipende dal fatto che solo la singola Londra contiene così tante etnie che l’Europa gli può sembrare stretta, stiamo parlando invece di uno dei fulcri centrali della vita e cultura occidentale.
Ad essere smentite sono state anche le notizie che ci riportano giornalmente i media riguardo l’attuale guerra di Crimea: “ Kiev è in bilico sul da farsi, non vogliono fare la stessa fine dei polacchi” L’Europa è molto più di quello che immaginiamo, Beppe ha sottolineato più volte che ad ammazzarla è la Bonaccia, solo durante la tempesta s’impara a navigare, e il vecchio continente di tempeste ne ha superato molte, basti pensare al comunismo, il nazismo e la sua brutta copia rappresentata dal fascismo, così come le guerre francesi e inglesi, tutti errori o illusioni che l’hanno costretta a combattere sempre contro una decadenza.
Uno dei simboli della divisioni è stato per anni il muro di Berlino, che con la sua caduta ha dato vita ad una nuova era. Bisogna uscire dall’idea che ogni stato è diviso dall’altro, che tra questi non ci possa essere comunicazione, collaborazione o scambio culturalie, ecco quindi l’introduzione del libero mercato e l’uso di un’unica lingua. Il fine di Severgnini era quello di far capire quanto dobbiamo rimanere uniti tra di noi, senza però annullare le nostre caratteristiche, la nostra individualità di patria, senza perdere la nostra libertà. Inevitabile una critica ai movimenti politici come la Lega nord o a coloro che approvano il referendum del Veneto: “Il tronco è fatto di anelli concentrici, ognuno legato a quello successivo e precedente, non si deve quindi pensare che ogni anello è diverso o separato dall’altro, è proprio la loro unione che permette la formazione del tronco.”
 
La sua comicità è riuscita a trattare con grande freschezza e semplicità un argomento dal peso e dall’ importanza per niente poco rilevante. In conclusione è stato fatto un accenno alle prossime elezioni, paragonate alle analisi del sangue: “Se vengono fatte ogni tanto ci permettono di capire quali rischi stiamo correndo”, quindi cosa rischiamo di perdere o a cui siamo tentati di rinunciare, consigliando in conclusione: “Non bisogna dimenticare che la bellezza delle cose la notiamo solo quando la stiamo per perdere, facciamo attenzione .”
Ecco l'intervista realizzata per Radiophonica.com a Severgnini dalla nostra reporter Michela Verdini:
 

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