La voce della ricerca: RadUni racconta la Notte dei Ricercatori
RadUni, l'associazione delle radio universitarie italiane, aderisce alla Settimana della Comunicazione Scientifica, promossa dal MIUR, che si svolgerà dal 20 al 27 novembre 2020 con una maratona per la “Notte dei Ricercatori”. La “Notte dei Ricercatori” prevista per il 27 novembre prossimo è un evento di rilevanza internazionale il quale si pone come obiettivo principale il dialogo tra scienza e cittadinanza. In occasione di questa importante manifestazione, RadUni organizzerà una maratona e i canali istituzionali saranno dedicati ai contenuti a carattere scientifico creati dalle radio facenti parte del nostro circuito e dalle nostre redazioni condivise.
La diretta condivisa di venerdì 27 Novembre durerà 11 ore, seguendo questo ordine di partecipazione:
11-13 RADIO FREQUENZA TERAMO
13-14.30 RADIO 6023
14.30-15 RADIO IULM
15-16 RADIOPHONICA
16-17 CINEUNI + RADUNI SPORT + RADUNI MUSICA
17-18 EUROPHONICA + CUBE RADIO + RADIO BUE + UMG WEB RADIO
18-19 RADIO ECO + URADIO
19-22 UNICA RADIO
La maratona sarà trasmessa al link: http://streaming.raduni.org:8000/rete
Scopo della'evento è di mobilitare tutte le competenze e le energie del Paese per favorire la più capillare diffusione di una solida e critica cultura tecnico-scientifica. In particolare, la Settimana stimola l'apertura di efficaci canali di comunicazione e di scambio tra l'universo della società civile (che vede in prima fila il mondo della scuola), da un lato, e l'articolato complesso del Sistema Ricerca (università, enti di ricerca pubblici e privati, musei, aziende, associazioni, ecc.), dall'altro. Si tratta di un compito di importanza decisiva, non solo perché contribuisce alla crescita culturale del Paese, ma anche perché costituisce uno dei presupposti per il pieno esercizio dei diritti democratici dei cittadini, i quali sono chiamati a compiere sempre più spesso scelte (ambiente, genetica, energia, ecc.) che, per essere davvero autonome e responsabili, implicano una solida cultura scientifica di base.L'evento inoltre mira a favorire la partecipazione dei giovani in età scolare alle iniziative in programma. Infatti, è soprattutto ai giovani che possono essere affidate le speranze di un radicale rinnovamento e di un proficuo arricchimento della cultura di base del nostro Paese. Presso università, industrie, enti pubblici e privati, ecc., vi sono laboratori e musei specialistici che possono mostrare agli studenti l'attività di ricerca scientifica nel nostro Paese, di ieri e di oggi. I giovani potranno osservare direttamente gli strumenti di lavoro, le esperienze e le attività di ricerca e incontrare i ricercatori. Ne può quindi risultare un'esperienza importante per i giovani, capace di influenzare anche le loro scelte future, offrendo un orientamento verso un indirizzo preciso, di studio e di lavoro.
A Perugia la Notte Europea dei Ricercatori si chiama SHARPER, ed è uno dei 7 progetti italiani sostenuti dalla Commissione Europea per la realizzazione della Notte Europea dei Ricercatori nel 2020. SHARPER significa SHAring Researchers’ Passions for Evidences and Resilience e ha l’obiettivo di coinvolgere tutti i cittadini nella scoperta del mestiere di ricercatore e del ruolo che i ricercatori svolgono nel costruire il futuro della società attraverso l’indagine del mondo basata sui fatti, le osservazioni e l’abilità nell’adattarsi e interpretare contesti sociali e culturali sempre più complessi e in continua evoluzione.
SHARPER si svolge il 27 novembre 2020 nelle città di Ancona, Cagliari, Catania, L’Aquila, Macerata, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia, Terni, Torino e Trieste per raccontare la passione, le scoperte e le sfide dei ricercatori di tutta Europa attraverso mostre, spettacoli, concerti, giochi, conferenze e centinaia di altre iniziative rivolte al grande pubblico. SHARPER è coordinato dalla società di comunicazione scientifica Psiquadro, in collaborazione con un consorzio che comprende l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN, il centro della scienza Immaginario Scientifico, l’associazione Observa Science in Society e sei Università: La Politecnica della Marche, l’Università di Cagliari, l’Università di Catania, l’Università di Palermo, l’Università di Perugia e l’Università di Torino.
Oltre 120 le istituzioni, i partner culturali gli enti di ricerca coinvolti – inclusi CNR, INAF e INGV – pronti a reinventare le oltre 200 iniziative previste in modo da consentire la partecipazione in sicurezza a cittadini di tutte le età.