L'album-live: vivere l’emozione del concerto. Esperienza possibile?

a cura di Alessandro Pirrone (Music Storm Radio)
 
 
L'album live non è un prodotto recente, in alcuni ambiti ha avuto grande successo, in altri passa inosservato. Sicuramente ha un valore più grande e riconosciuto nell'ambito rock e metal che in altri come il pop o l'indie. La performance rock ha un'altra aura e ciò è ulteriormente dimostrato dalle classifiche degli album live presenti sul web, monopolizzate da rock band.
È molto comune che le registrazioni dei live, e il live stesso, diventino delle forme per elaborare, riarrangiare i brani e, cosa ancor più notevole, che questi prodotti diventino dei veri e propri classici superando in termini di successo gli omonimi album in studio. Un esempio è l'MTV unplugged dei Nirvana in quanto rappresenta l'ultimo concerto di Kurt Cobain prima del suicidio: un live poi trasformato, come in molti casi, anche nel formato video che rappresenta una dei più grandi lavori nella storia della musica. L' album unplugged è una tipologia di album live in cui i brani vengono riarrangiati sostituendo gli strumenti elettrici con altri strumenti come la chitarra acustica in modo da creare un altro tipo di atmosfera molto più leggera, distesa che segna una maggiore profondità. Esso segnala una versatilità ed ecletticità da parte dell'artista / band ma può anche esser vista come una mancanza di idee per la creazione di nuovo materiale.
Spesso nel rock e nel metal gli album live vengono utilizzati come forma di addio alla produzione musicale. Ciò è testimoniato da The End dei Black Sabbath: esso segna la fine della loro carriera musicale. Altra curiosità: anni prima realizzarono Reunion, un album live di un loro concerto dove la formazione originaria della band fu ricomposta.
L'album live è un prodotto che ha investito anche il mondo rap. Questa tipologia di disco prima di venir lanciato sul mercato subisce integrazioni con nuovi singoli in modo da suscitare più hype e far si che il prodotto venga maggiormente acquistato / streammato dagli utenti. Ciò ha una discreta, se non grande, importanza nella carriera dell'artista in quest'epoca del digitale dove molti parametri sono cambiati e l'esser sempre presente nel panorama musicale, ovvero aver l'attenzione costante del pubblico, è fondamentale. Quindi le nuove pubblicazioni, i remix dei brani, le riedizioni degli album, i dischi live sono anche uno strumento per questo fine, oltre che (ovviamente) per generare introiti.
Nonostante ciò l'instaurazione nella percezione dell'utente del vivere un'esperienza è un lavoro complesso e dal difficile compimento. È ovvio che non sia una mera, ma soprattutto completa, rappresentazione della realtà. Dietro c'è un lavoro in studio di riarrangiamento finalizzato sia a ricoprire le imperfezioni che  a cercar di creare, per quanto possibile, un'atmosfera di coinvolgimento emotiva.
Esso è un forma di ridefinizione di un prodotto, quale il concerto, dalla fruizione immediata. Sibilla nel suo libro L'industria musicale scrive: "Con un disco live ci si accontenta di rivivere qualcosa che non si è vissuto (la registrazione di un concerto a cui non si era presenti) o il ricordo sbiadito di un'esperienza diretta, in cambio della riproduzione ripetuta a proprio piacimento; l'unico vero "plus" di un disco live è spesso il pathos interpretativo, che rende le registrazioni più calde rispetto a quelle perfette ma fredde effettuate in un asettico studio di registrazione"
 
L'emozione più tangibile che possiamo trarre da questo prodotto è proprio questa, il pathos interpretativo. Sicuramente una canzone di un disco live può suscitare all'ascoltatore maggiore emozione rispetto al brano realizzato nell'album in studio, si possono sentire le grida del pubblico, l'innalzamento del tono da parte dell'artista in determinate parti (magari quelle che sono di nostro gradimento e più acclamate), l'enfasi di un assolo, ma il fattore riproduzione realtà può comunque non emergere. Un concerto è un prodotto esperienziale, viverlo in terza persona non ha gli stessi effetti del viverlo in prima, come una registrazione non può suscitare le stesse emozioni di un impatto visivo.