L'omosessalità negli anni '70 raccontata da Gelardi

L'omosessalità negli anni '70 raccontata da Gelardi

Torna sabato 6 febbraio alle ore 21.15 al Teatro Subasio uno spettacolo scritto da Gelardi, un impegnato drammaturgo napoletano che dopo aver scritto Gomorra con Roberto Saviano, sarà Lo spettacolo racconta di un amore omosessuale vissuto dai due protagonisti in un ambiente bigotto e al tempo stesso violento, omertoso e governato dalla legge del branco. In questo ambiente nasce l'incontro-scontro tra Emilio, lavapiatti dai modi e dal linguaggio diretto e Massimo, fratello "ripulito" del proprietario di un ristorante. Emilio è giovane, forte, ed è "ricchione", l'unico termine usato a Napoli per identificare un omosessuale. Emilio riesce a scardinare l'omosessualità assopita malamente da Massimo. Quel rapporto così controverso rappresenta forse l'unico momento di vero sentimento nella loro vita, che dovrà scontrarsi con un ambiente feroce in cui non è permessa alcuna diversità.Racconta Gelardi: "Dopo il lavoro fatto con Gomorra, abbiamo voluto mettere a frutto la nostra esperienza in una storia di pura finzione. Una vicenda che parte dalla periferia della nostra terra, dove il tempo sembra essersi fermato, dove, al di la di una finto progressismo, ci sono ancora leggi sociali antiche. Un'atmosfera sudata, che ha l'eco della musica popolare degli anni settanta, che vive di squarci di luce, sul nero dei giorni e di quelle vite." Per prenotazioni e informazioni: Fontemaggiore tel. 075 5286651, Teatro Subasio tel. 0742 301689 www.fontemaggiore.it.

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Cultura