Mannarino torna a Perugia all’Arena Santa Giuliana ed è subito spettacolo
Dopo l’Umbria jazz, è il momento di dare spazio anche ad un altro genere: il cantautorato.Ore 21.00 i fan sono in trepida attesa. Alcuni sono già lì dal pomeriggio per intonare qualche pezzo e bere una birra. Altri sono ancora fuori e aspettano lo scorrimento di una lunga fila. Alle 21.40 inizia il concerto che prosegue per due ore e mezzo abbondanti.La scaletta, composta principalmente dai brani del nuovo album “Apriti Cielo” , lasciano poi spazio ad alcuni dei suoi “vecchi successi” molto amati dalla folla come Serenata lacrimosa, Me sò mbriacato e Il bar della rabbia. Meno cinico di Califano, ma più arrabbiato di De Andrè, Mannarino è il cantautore italiano che trascina un pubblico che va principalmente dai 20 ai 40 anni.Al suo quarto album, piace e convince sempre di più. I testi sono vissuti. Con lui si respira una sorta di familiarità, non si va solo ad un concerto, si va a sentire un amico che si racconta. “Apriti Cielo tour” ha fatto il botto, moltiplicando le date che coprono da marzo a settembre tutta Italia, di cui 8 SOLD OUT.La voce calda, un po’ roca, accompagnata da quella che lui definisce “la migliore band che abbia mai avuto” offrono uno spettacolo emozionale e genuino. Ma non c’è solo divertimento, Alessandro ribadisce la sua filosofia: quella di un vita felice, senza bandiere e religioni. In questo clima di tensione e terrorismo infatti, la stessa musica ha pagato a caro prezzo le conseguenze dell’odio e della paura.Infine Mannarino saluta Perugia, ricordando che proprio in questa città, fece il suo primo concerto fuori Roma, al bar Kandisky, quando ancora non era nessuno. Ride con il suo chitarrista ed amico Andrea scherzando sugli stadi pieni, tanto sognati! Silvia Pisacane