Martino Vesentini per I Sangue Misto. Una passione sopra ogni cosa.
“Altri Verranno”
Il romanzo tributo ai Sangue Misto
di Martino Vesentini
Martino Vesentini per I Sangue Misto. Una passione sopra ogni cosa.
Martino Vesentini in arte Tino, ci racconta in un brevissimo botta e risposta cos'è stato e cos'è per lui il nuovo libro dedicato scritto e curato in nome del genere urbano per eccellenza, quello che ti entra dentro senza saperlo e senza chiedere troppo.
Dagli anni 80 ad oggi ci fa muovere e divertire.
L'hip hop, lo street style, lo scratch e i dancers.
Ecco, Tino, cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
La passione, prima di tutto, unita alla voglia di raccontare un momento della mia adolescenza particolarmente significativo, con la musica dei Sangue Misto assoluta protagonista delle mie giornate. Principalmente nasce tutto dalla mia passione per la lettura, che mi ha portato ad un certo punto a desiderare di scrivere qualcosa di mio.
Istintivamente ho immaginato di raccontare il mio amore per l’Hip Hop, narrando di uno dei gruppi fondamentali della scena italiana, pur avendo all’attivo un solo album, rimasto però ancora oggi tra le pietre miliari del rap tricolore.
Il protagonista, come sappiamo, sono i sangue misto, un trio magico dell'hip hop. Cosa potresti dirci a riguardo? Com'è nata questa collaborazione?
Sangue Misto è stato, a mio parere, il punto più alto del genere in Italia, è senza dubbio il mio gruppo preferito, per questo ho deciso di dedicare loro un romanzo.
Non ho avuto l’occasione di entrare direttamente in contatto con loro tre, il mio è semplicemente un tributo da appassionato, una dichiarazione d’amore nei confronti della loro arte.
Diciamo che nel libro sono sentenziate, una per una, le canzoni che hanno scritto la storia di questo trio incredibile nel mondo della musica hip hop italiana e non solo. Le parole scritte, dunque le testimonianze sono la cosa che mi hanno colpito di più. Come hanno reagito gli autori nello scoprire che ci sarebbe stato presto un libro in loro nome e onoranza al disco “SXM”.
Nasce una vostra collaborazione?
In realtà come ti ho anticipato precedentemente, con loro non ho avuto contatti diretti, ma ho scelto di raccontare la loro epopea partendo innanzitutto dai ricordi che conservo dentro di me di quel periodo magico, unendo un po’ di ricerca sulle riviste che uscivano allora, come ad esempio Aelle, e andando a ripescare da YouTube le registrazioni delle loro ospitate in radio/TV (purtroppo poca roba ma di grande valore!).
Ci tengo a sottolineare poi che ho aggiunto elementi di fantasia per far funzionare la trama, frutto della mia immaginazione visto che nessuno fino ad ora ha mai raccontato la loro vera storia.
Per questo il libro è da considerarsi un romanzo.
Direi che è un bel viaggio attraverso i brani, la musica e le influenze. Quali sono state le difficoltà che hai riscontrato nello scrivere questo libro,
ce ne sono state?
L’unica vera difficoltà è stata decidere di parlare di loro, visto che da sempre sono considerati un po’ come degli intoccabili.
Avevo tuttavia la certezza che lo avrei fatto con tutta la passione del caso, per cui una volta iniziata la scrittura è fluito tutto molto naturalmente.
Alla fine, non sapevo se lo avrei pubblicato, era un tributo molto personale che poteva anche rimanere chiuso in un cassetto, ma le prime persone che lo hanno letto mi hanno spinto ad andare fino in fondo, arrivando ad auto-pubblicarlo sulla piattaforma Amazon.
Neffa, grande artista hip hop, conoscitore di quel che scrive e suona, come si potrebbe definire il vostro rapporto?
Se di rapporto si può parlare, è quello tra artista e fan, Neffa è sempre stato il mio preferito, anche all’interno del progetto Sangue Misto.
Coi suoi successivi dischi ha dimostrato tutto il suo talento, ma devo dire che il suo addio alla scena Hip Hop inizialmente mi spiazzò.
Col tempo ho capito la sua necessità di esprimere la sua arte senza confini, in qualche modo ho fatto pace con questa cosa ed oggi lo ascolto sempre volentieri, anche se ovviamente mi piacerebbe che facesse uscire un po’ più spesso la sua musica!
Ad oggi abbiamo tanti nomi per il genere dell'hip hop, cosa ne pensi di questi nuovi artisti? E soprattutto pensi che l’old school sia ancora presente?
Se penso a come fosse di nicchia questo genere negli anni ’90, mi sembra quasi impossibile ciò che sta accadendo.
Il rap è arrivato a dominare il mercato, magari a scapito della qualità media che credo sia piuttosto bassa, ma tant’è!
Alla fine, il titolo del mio libro, che riprende un possibile nuovo pezzo/album dei Sangue Misto, mai uscito, parla proprio di questo, del fatto che col tempo nascono ed emergono nuovi talenti, ed è giusto che ognuno si prenda il proprio spazio.
Poi se parliamo di Old School, per carità giusto se ne parli, giusto ricordarla, ma senza essere troppo malinconici, alla fine le cose si evolvono ed è necessario guardare avanti, pur mantenendo lo spirito delle origini.
L’Hip Hop ha appena compiuto 50 anni di vita ed è giusto celebrare un anniversario così importante!
Un ringraziamento speciale a Tino e Neffa.
A cura di Genesis Bridge
What’s My Age Again
Radiophonica - web radio universitaria