NOTE FINALI UMBRIAJAZZ 2014
A cura di Marco Piscedda.
Ultimi giorni, ultimi suoni per Umbriajazz 2014, arrivato alle sue “note finali”.Giusto, è dedicare questo ultimo report ad alcuni degli Artisti che hanno regalato la loro musica, senza il bisogno di procurarsi un biglietto.Primi fra tutti I Funk off, già intervistati dal nostro Alex di Universo Parallelo.Con quindici anni di carriera alle spalle e numerosi concerti in giro per il mondo, i Funk Off hanno portato un nuovo concetto di marchin' band in Italia. Il loro stile accorpa elementi funky e di black music ad arrangiamenti di stampo jazzistico, il tutto con un'impronta italiana e personale che rende la band inconfondibile nel loro suono.Questa band vanta innumerevoli collaborazioni con importanti esponenti del jazz italiano e non solo, oltre che varie partecipazioni a trasmissioni musicali televisive. In più hanno aperto i concerti di Jovanotti, Zucchero e James Brown, quest'ultimo a Perugia nel lontano Umbria Jazz 2003. Notevoli sono state anche le loro performance dal vivo ricche di coreografie di grande impatto.Altra jazz band a mio dire degna di essere ascoltata e tra l’altro anche gratis, sono i “TUBA SKINNY;” giovanissima band di New Orleans che ci riporta indietro nel tempo, con un Jazz stile anni '20 e '30 reinterpretate in chiave fresca e originale. Questi giovani talentuosi trascorrono gran parte dell’anno a esibirsi per strada e dalle loro esibizioni, si percepisce una scrupolosa preparazione; eseguono i pezzi con precisione e attenzione al dettaglio pur lasciando spazio all’improvvisazione.E dulcis in fundo ladies and gentlemen del pubblico “Radiophonico” voglio parlare dei Four Vegas.Questa Band romana nata nel 1999 dall’incontro di cinque musicisti con la passione per il sound e i costumi anni Cinquanta e Sessanta.Con un repertorio che comprende cover di brani che hanno fatto la storia del rock ‘n’ roll (Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, Little Richard e tanti altri)hanno fatto saltare a ritmi forsennati, lo scorso giovedì sera ai giardini Carducci giovani e non più giovani, galvanizzati da loro incredibile (direi) sound vintage.E’ stato uno spettacolo entusiasmante dove musica senza tempo è riuscita ad unire in un unico mantra, “Divertimento”.E con queste ultime impressioni saluto tutti i lettori con queste parole“UMBRIAJAZZ VA SAPUTO VIVERE” Ci si rivede e si risente (soprattutto) il prossimo annoStay tuned on Radiophonica.com and#keepcalm and #gotoUJ2014