A Panicale va in scena lo spettacolo L'anello forte, tratto dall’omonimo testo di Nuto Revelli

A Panicale va in scena lo spettacolo L'anello forte, tratto dall’omonimo testo di Nuto Revelli

La Stagione 22/23 del Teatro Cesare Caporali di Panicale prosegue sabato 22 aprile alle 21 con L'anello forte, tratto dall’omonimo testo di Nuto Revelli: un omaggio alle indimenticabili donne di cui l’autore ha raccolto le testimonianze. In scena Laura Curino e Lucia Vasini, la drammaturgia e la regia sono di Anna Di Francisca.
 
Le protagoniste raccontano le storie struggenti e buffe, storie di soprusi ed emancipazione dell’Anello forte che lo scrittore, cantore di un’Italia contadina d’altri tempi, assegna alle donne, “l’anello forte della nostra società”. Ruvide, ironiche, taglienti, le donne si raccontano senza mai indulgere a compatirsi, anzi, cercano sempre l’aspetto divertente e paradossale delle loro vicende. La tenerezza viene mascherata con pudore e quando emerge commuove. La gioia, quando c’è, è assoluta. Nasce dalla fatica estrema e dalla necessità di combatterla con un’allegria esilarante. Dopo ore e ore di fabbrica non si rinuncia alla balera. Stremate dal lavoro, si canta. Alcune sono donne che si adeguano per forza alle ingiustizie della loro condizione, ma non stanno zitte e le denunciano ad alta voce. Altre si ribellano e scelgono la libertà anche se significa scandalo. L'anello, interpretato qui come segno di femminilità assoluta, lega la memoria di quelle che hanno lavorato nelle campagne e poi affrontato la rivoluzione dell’industria, muovendosi tra il desiderio di autonomia e libertà, gli impedimenti culturali e famigliari e il desiderio di garantire futuro a se stesse e ai loro figli. 
 
Anna Di Francisca, autrice e regista cinematografica e televisiva, ha realizzato un testo che, partendo dalla selezione delle storie, racconta gli aspetti della condizione femminile oggi ancora attuali, come la ricerca di lavoro, tra la campagna e la fabbrica, in concorrenza agli uomini, la responsabilità dei rapporti familiari, la crescita dei figli. “Il nostro desiderio, insieme con gli eredi dell’autore – racconta la regista – è quello di far vivere la figura di Nuto Revelli come giornalista di inchiesta ante litteram, e nello stesso tempo raccontare la cultura del dopoguerra in Piemonte, regione che da sempre è terra di accoglienza di ondata migratorie. Queste comunità hanno accolto prima le donne che dal sud Italia venivano a sposarsi con i contadini piemontesi, poi gli emigranti dal meridione verso le fabbriche del nord ed oggi la terza onda, quella extracomunitaria. Lo spettacolo utilizzerà musiche originali, documenti originali, fotografie, filmati originali e filmati realizzati appositamente”. 
L’anello forte è prodotto da Il Contato del Canavese / Teatro Giacosa di Ivrea e Teatro Stabile di Torino.
 
Info e biglietti 
È possibile prenotare telefonicamente al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20. 
Acquisto online sul sito www.teatrostabile.umbria.it

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