PERUGIA CAPITALE DELLA SCIENZA POLITICA

PERUGIA CAPITALE DELLA SCIENZA POLITICA

 
PERUGIA CAPITALE DELLA POLITICA
 
 
Tre giorni di dibattiti, seminari e incontri di studio in programma dall’11 al 13 settembre
 
Per la prima volta a Perugia il convegno annuale della Società italiana di scienza politica
 
Cinquecento studiosi provenienti da tutto il mondo. La Turchia nazione ospite
 
 
 
 
Cinquecento partecipanti dall’Italia e dal resto del mondo. Duecentocinquanta relatori. Ottanta tra panels, seminari, tavole rotonde e presentazioni di libri. Dodici case editrici presenti con i propri stands. Cinquantacinque volontari per coordinare le tre giornate di lavori.
 
Sono i numeri del XXVIII Convegno annuale della Società italiana di Scienza politica (Sisp), in programma a Perugia dall’11 al 13 settembre. “E’ la prima volta – spiega Alessandro Campi, docente di Scienza politica e Relazioni internazionali dell’Ateno perugino, responsabile organizzativo dell’evento insieme ad Emidio Diodato, docente di Relazioni internazionali e Geopolitica alla Stranieri – che la Sisp organizza il proprio simposio in Umbria. Si tratta di un piccolo evento. Per l’occasione ci è parso giusto unire le forze. Il convegno risulta perciò ufficialmente promosso dal Dipartimento di Scienze Politiche dello Studium generale e dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università per Stranieri di Perugia. Alla sua realizzazione hanno contribuito la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Camera di Commercio di Perugia”.
 
“Oltre il valore scientifico dell’appuntamento – prosegue Campi – non bisogna naturallmente trascurare quello promozionale e d’immagine, specie ora che Perugia è impegnata nella prova finale per la scelta della capitale europea della cultura del 2019. Ospitare un evento di questa importanza e con questi numeri non fa che confermare la storica vocazione culturale e scientifica della città.”
 
 
 
Le mille facce della politica contemporanea. Fondata nel 1971 da Giovanni Sartori, la Sisp raccoglie tutti i più importanti studiosi italiani di materia politiche. Attualmente è presieduta da Pietro Grilli di Cortona, docente di Scienza politica dell’Università di Roma III, che è subentrato dopo un triennio a Gianfranco Pasquino. Gli incontri annuali della Sisp sono un’occasione per fare il punto sulle dinamiche della politica interna e internazionale, mettendo a confronto le diverse scuole e prospettive di ricerca. Anche il programma dell’edizione di quest’anno si presenta come particolarmente ricco e articolato.
 
 
 
Europa. Ai problemi dell’Europa sarà dedicata in particolare la sessione inaugurale del Convegno, in programma giovedì 11 settembre presso l’Aula Magna dell’Università di Perugia ed intitolata “L’Italia e l’Europa: quale futuro?”. Dopo gli interventi del Magnifico Rettore Franco Moriconi e dell’Assessore alla Cultura della Regione dell’Umbria Fabrizio Bracco, si confronteranno Philippe Pochet, del Collegio d’Europa di Bruges, il prof. Sergio Fabbrini della Luiss e il direttore dell’Istituto universitario europeo di Fiesole Joseph Weiler, di recente insignito dal premier Renzi della cittadinanza italiana per i suoi alti meriti scientifici. Si discuterà naturalmente dei risultati delle elezioni europee della scorsa primavera e del nuovo governo dell’Unione, alle prese con difficili sfide dal punto di vista economico e dei rapporti politico-militari con la Russia. Ma soprattutto si discuterà su quale possa essere il ruolo dell’Italia all’interno del concerto europeo, alla luce del cambiamento nel personale politico che si è realizzato nel corso degli ultimi mesi. Una ‘rivoluzione generazionale’ che probabilmente è espressione di un nuovo modo di percepire e vivere la dimensione europea, quella tipica della cosiddetta ‘generazione Erasmus’.
 
 
 
Conflitti e guerre. Nella tradizione della scienza politica italiana un rilievo particolare riveste lo studio delle relazioni internazionali e della geopolitica. Quest’anno molta attenzione verrà riservata alle aree di crisi dove maggiori appaiono i rischi di conflitti armati: dall’Ucraina alla Siria e in genere all’area mediorientale. Particolare attenzione verrà riservata in questa edizione al problema dell’intelligence e delle politiche di sicurezza perseguite dai governi (in particolare da quelli occidentali) per contrastare la minaccia del terrorismo. Sull’argomento venerdì 12 settembre si confronteranno, nel corso di una tavola rotonda alla Stranieri, Giuliano Amato, Umberto Gori, Dario Antiseri e Marco Mayer. Sempre sullo stesso tema sono previsti, nel corso dei diversi panel, gli interventi del generale Luigi Ramponi e di Marco Minniti, attuale sottosegretario con delega ai servizi segreti del governo Renzi. Ma si parlerà anche di globalizzazione, della visione di politica estera dei partiti italiani e di strategia militare (a cento anni dalla Grande Guerra).
 
 
 
L’omaggio a Sartori. Giovanni Sartori – assai noto al grande pubblico grazie alla sua storica collaborazione con il “Corriere della Sera”, alle sue apparizioni televisive e ai suoi interventi soprattutto in materie di riforme istituzionali – è il padre della scienza politica italiana. Quest’anno, in occasione del suo novantesimo compleanno, la Sisp ha deciso di dedicargli un tributo pubbico: la gran parte dei politologi italiani sono stati suoi allievi diretti o comunque si sono formati alla sua scuola e sui suoi libri. “Per l’occasione – spiega Alessandro Campi - abbiamo promosso una serata presso il Teatro del Pavone di Perugia alla quale parteciperanno alcuni tra i più noti politologi italiani: Stefano Passigli, Gianfranco Pasquino, Domenico Fisichella e Ilvo Diamanti. Oltre ovviamente allo stesso Sartori. La serata sarà aperta al pubblico e alla cittadinanza. Tutti, sino ad esaurimento dei posti, potranno seguire il dibattito, che sarà dedicato all’opera di Sartori ma anche ai temi di più scottante attualità politica, a partire dalle riforme approvate dal governo Renzi. L’incontro si svolgerà nella serata di giovedì 11 settembre con inizio alle 21.30.
 
 
 
La Turchia paese ospite. Per la prima volta nei convegni della Sisp nell’edizione di quest’anno sarà sperimentata la formula del “paese ospite”. La scelta è caduta sulla Turchia. “Una scelta quanto mai opportuna e anche felice, alla luce di ciò che sta accadendo in questo Paese. La recente elezione alle presidenza di Erdogan e la nomina a primo ministro dell’ex responsabile della politica estera turca Davutoglu stanno ponendo molti interrogativi agli studiosi e agli osservatori circa il futuro di questo grande Paese. Nell’ambito del convegno – spiega Emidio Diodato – abbiamo promosso un apposito ‘Focus sulla Turchia’ al quale parteciperà una trentina di studiosi provenienti dalle più importanti università turche e internazionali. Sarà l’occasione per capire se è davvero in corso una virata della politica turca in senso religioso-fondamentalista, ma anche per discutere la collocazione geopolitica della Turchia. In che misura essa è ancora interessata ad entrare in Europa? Che cosa significa che la sua politica estera è sempre più orientata in senso neo-ottomano? E che ruolo sta giocando la Turchia nei conflitti attualmente in corso nel Medio Oriente?”.
 
 
 
Focus sull’Italia. Naturalmente non mancheranno gli approfondimenti dedicati appositamente all’Italia. Si discuterà del Movimento 5 stelle (delle sue performances alle urne e delle composizione sociale del suo elettorato) come delle riforme istituzionali avviate dal governo Renzi, delle politiche pubbliche nei settori della sanità e dei trasporti come del futuro dei partiti politici italiani, sempre più caratterizzati da un’accentuata personalizzazione. Si discuterà anche delle nuove forme di mobilitazione e partecipazione (soprattutto giovanile) e dei nuovi conflitti e movimento a base territoriale (come il movimento NO TAV) Si segnala, tra le tavole rotonde, quella dedicata al “Pd secondo Matteo”, come recita il titolo del recente libro curato da Gianfranco Pasquino che sarà presentato giovedì pomeriggio 11 settembre. Tra i partecipanti all’incontro, oltre lo stesso Pasquino, Alberto Stramaccioni e il segretario regionale del Pd umbro Giacomo Leonelli. E’ anche previsto un incontro, venerdì 13 settembre, dedicato ad un bilancio delle trasformazioni che hanno investito il sistema politico italiano nel corso degli ultimi vent’anni, al quale parteciperanno Piero Ignazi, Ilvo Diamanti, Marco Damilano e Giovanni Orsina.
 
 
 
Politica e comunicazione. Nell’era della videopolitica, di internet e del marketing applicato alla politica e alle campagne elettorali molto spazio verrà naturalmente dato ai problemi della comunicazione politica. Diverse le tavole rotonde sull’argomento, dedicate ai cambiamenti del linguaggio politico nell’Italia degli ultimi anni, alla rivoluzione comunicativa di Matteo Renzi (a colpi di twitter e WhatsApp), delle strategie di propaganda dei movimenti populisti e della cosiddetta ‘democrazia digitale’. Su questi temi si segnala, in particolare, l’incontro sul tema “Leader e POPulismo: chi sposta davvero i voti in Italia?”, in programma venerdì 13 settembre, coordinato da Paolo Mancini, al quale parteciperanno studiosi di comunicazione e operatori dell’informazione.
 
 
 
Religione e politica. Una delle novità degli ultimi decenni, è sicuramente l’incidenza crescente delle religioni sulla sfera pubblica. La tendenza verso la secolarizzazione è stata sostituita da una visione della politica che tende ad utilizzare in modo strumentale la fede e le appartenenze spirituali. Sul tema dei rapporti tra politica e religione, con particolare riferimento al mondo islamico, sono previste numerose sessioni di lavoro, nel corso delle quali si parlerà anche della tutela delle minoranze religiose, della compatibilità tra democrazia e credenze religiose, dell’esistenza o meno di un Islam moderato, del rischio di uno ‘scontro tra civiltà’ determinato proprio dal contrasto tra valori religiosi.
 
 
 
“Ma molti altri ancora – spiega Alessandro Campi – sono i temi che saranno approfonditi nel corso del convegno: da quelli riguardanti la metodologia della ricerca in campo politico all’analisi dei flussi elettorali e dei comportamenti di voto, dalle politiche di genere all’utilizzo delle primarie per la scelta dei candidati, dal fenomeno delle dinastie politiche a quello dei gruppi di interesse. Si parlerà inoltre di leadership politica, di riforma del welfare state, dei rapporti tra mercato e politica, di come stanno cambiando le forme della rappresentanza politica, di federalismo e autonomie locali, dei rapporti tra giustizia e potere. Insomma, i temi politici saranno sviscerati a tutto campo. Perugia per tre giorni sarà la capitale degli studi politici e della riflessione sui grandi temi al centro della ricerca e del dibattito pubblico. Peer la città e per l’Umbria, è una grande opportunità. Per chi ha organizzato l’evento, una grande soddisfazione”.
 
 
 
 

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