“Quanto dura un attimo” di Federica Cappelletti e Paolo Rossi
Nell’ultima giornata della settima edizione di Love Film Festival, evento cinematografico, gli applausi inaugurano la presentazione del libro “Quanto dura un attimo” della giornalista Federica Cappelletti e Paolo Rossi. Il fil rouge è l’amore. L’opera narra la carriera di Paolo Rossi volta al successo e attraversata da momenti difficili tra gravi infortuni e ingiustizie subite. “La sua è stata una vita ricca e drammatica” osserva l’assessore alla cultura Leonardo Varasano del comune di Perugia.
Non si tratta solo di un calciatore ma di un uomo umile che ha dato al calcio una dimensione ormai scomparsa. L’incontro si è svolto nel capoluogo umbro presso la Sala dei Notari: qui la giornalista rivolgendosi in particolar modo alle figlie ricorda di aver conosciuto Paolo, suo marito. “Il libro nasce una mattina in un bar. Il rumore della pioggia rievocò a Paolo il suono dei tacchetti allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid. Allora io e Paolo decidemmo di raccontare la sua storia” osserva Federica Cappelletti.
Dopo gli anni del terrorismo Paolo Rossi è il simbolo di un’Italia che desidera sentirsi unita. Già nel 1978 l’atleta offre agli italiani momenti di serenità nei mondiali in Argentina nel ritrovarsi con la famiglia, gli amici a guardare le partite. Il 5 luglio 1982 in Italia Brasile gruppo C il centravanti azzurro sigla una tripletta alla Seleção di Zico e Falcão. Nell’occasione “il calciatore del secolo” Pelé lo definisce tra i grandi che ha reso il calcio importante. Paolo Rossi è il ragazzo del mondiale in Spagna del 1982. Pablito, questo il suo nomignolo, voleva rappresentare l’Italia e farla vincere. Il presidente Sandro Pertini esulta in tribuna al primo gol di Paolo Rossi nella finale con la Germania allo stadio Santiago Bernabeu. A partita vinta, sdraiato sotto un cartellone pubblicitario tra le luci dello stadio e le bandiere tricolore, la giornalista ricorda queste parole: “mi sono sentito di rappresentare l’Italia e gli italiani. In quel momento volevo solo fermare il tempo”. Da qui il titolo “Quanto dura un attimo” voluto dal campione indica questo attimo di felicità, di eternità.
Pablito è stato tra i ragazzi che ha fatto sognare durante le notti magiche gli italiani. Il libro è la testimonianza di un uomo fragile che ha saputo esprimere intelligenza e prontezza. Il senso di appartenenza a una Nazione viene associato in questi giorni alla Nazionale del ct Mancini. L’incontro si conclude con la premiazione del libro consegnando il grifo alla giornalista in memoria di un uomo, di un ragazzo, che ha sfidato la sorte fino a diventare una leggenda. L’uomo con i piedi alati.
A cura di Adele Angelosanti