Recensione di "Delta" prodotto da Michele Vannucci
“Delta” opera seconda di Michele Vannucci, racconta la storia di due gruppi di pescatori che vivono sul delta del Po.
È il fiume il vero protagonista del film, questo fiume che ci viene mostrato nella sua essenza più primordiale e animale. Lo spettatore è subito immerso in questa dimensione animalesca, grazie a una regia limpida e una fotografia “sporca” spesso sui toni del grigio e del verdognolo. Oltre a un comparto sonoro davvero immersivo. Questo è uno di quei film che merita assolutamente la visione in una sala cinematografica in quanto si esperisce a pieno della sua potenza immersiva ed espressiva.
Se il comparto tecnico del film è assolutamente un unicum, tendendo conto del panorama cinematografico italiano odierno, sulla sceneggiatura e sulla struttura narrativa si può invece discutere. Molto interessanti sono le tematiche di fondo, soprattutto quella del rapporto tra essere umano e ambiente ed è molto interessante la dualità che si viene a creare tra i due protagonisti. Alessandro Borghi e Luigi Locascio ci regalando due interpretazioni assolutamente eccelse che vanno ad avvalorare la scrittura dei loro personaggi. Non c’è un buono né un cattivo, ma il film ci vuole raccontare delle sfumature di umanità e animalità che ritroviamo nei due protagonisti.
Delta è sicuramente un film che merita l’assoluta visione in sala, non solo per la sua componete tecnica assolutamente immersiva ma anche per le riflessioni profonde che questo film suscita nello spettatore.
Giulio Fortunato