Ripensare il nostro mondo: intervista al Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini

Ripensare il nostro mondo: intervista al Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini

Il Festival del Giornalismo, dopo la pandemia, è tornato a Perugia con tanti panel e ospiti. Venerdì 8 Aprile, alle ore 17:00, presso la Sala dei Notari, nel centro storico del capoluogo umbro, si è realizzato l’incontro dal titolo “Ripensare il nostro mondo” : l’intervista di Luigi Contu – Direttore Ansa – a Enrico Giovannini – Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla presenza plateale di Donatella Tesei – Presidente della Regione Umbria – e Andrea Romizi – Sindaco di Perugia.
In sede si parla della guerra Russia-Ucraina e del suo impatto sul sistema politico italiano. Di fronte all’emergenza del flusso di profughi viene consentito l’accesso di transito, e l’Unione Europea ha adottato nuove sanzioni nei confronti dei russi per evitare un tentativo di attacco portuale sovietico. Una frase di Mario Draghi – Presidente del Consiglio – viene citata dal direttore Ansa: «Vogliamo condizionare l’accesso e la pace. L’idea potrebbe essere quella di arrivare a un tavolo politico» osserva. 
Il Ministro risponde: «Mi sembra di assistere a un déjà-vu. Torniamo a due anni fa quando è scoppiata la pandemia. La domanda sarebbe: a quanti morti siamo pronti a rinunciare in cambio di maggior PIL? Le crisi ci pongono davanti a bivi. Il 1973 ha generato un cambiamento radicale nell’ottica dell’energia. Crisi come queste ci pongono davanti a scelte, così come il COVID. Quindi il Presidente Draghi ci pone davanti a un problema. Grazie ai giornalisti vediamo immagini raccapriccianti. Questa realtà, crisi, ci pone di fronte ad una scelta etica. Vorrei ricordare in maniera diversa che l’Unione Europea ha reagito unita». Il Ministro nota poi il delicato compito di un direttore di un giornale: ogni giorno egli deve scegliere i fatti che appaiono sulla stampa. Il Ministro Giovannini prosegue nel suo discorso: «L’allegato infrastrutturale prevede investimenti, proposte, pianificazione. Sull’idrico abbiamo un investimento di 4 miliardi perché la condizione climatica ci mette a dura prova. È previsto un intervento sulla sicurezza dei porti, delle ferrovie. Di fronte al problema della Russia dal momento in cui ci sarà un allentamento con i rapporti con la Russia e la Cina, che cosa ne sarà con l’Africa? E i Balcani? C’è un proverbio: "Ci sono due istituzioni con lunga visione: la Cina e il Vaticano". Noi siamo l’Europa e possiamo arrivare fino all’Africa, i Balcani».
L’intervento finale di Luigi Contu sembra chiarire la posizione dell’onorevole: «Lei come lo immagina il mondo con la Russia, la Cina, l’Europa?» Il Ministro considera: «Non dobbiamo fare l’errore accaduto dopo la prima guerra mondiale: l’autarchia. Dobbiamo capire quali sono i nostri punti di forza. L’UE è stata l’unione pacifica che non dobbiamo dimenticare e dovremmo capire che davanti a questi shock non andiamo da nessuna parte. Ci sono altri paesi come il Portogallo che hanno fatto investimenti sulle rinnovabili, anche l’Italia. Noi economisti sbagliamo ad usare modelli lineari. La lettura dei dati della pandemia è stata una difficoltà oggettiva e non di cattiva volontà. Bisognerebbe fare le cose giuste, potrebbe essere un buono sforzo iniziale».
Adele Angelosanti

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