Siamo, davvero, tutti sulla stessa barca?
Due tipi di disuguaglianze: quella tra donna e uomo, e quella tra povero e ricco.
Due tipi di obiettivi per porre fine ad esse.
Le disparità di genere costituiscono uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e alla lotta contro la povertà. L’ONU per promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne ha consentito di fare significativi progressi nella scolarizzazione delle ragazze e nell’inserimento delle donne nel mercato del lavoro. Il tema della parità dei sessi ha ottenuto una notevole visibilità ma non è stato possibile affrontare altre tematiche importanti, come la violenza sulle donne, le disparità economiche e la scarsa presenza delle donne negli organismi decisionali a livello politico.
L’obiettivo 5, degli obiettivi di sviluppo sostenibile emanati dall'ONU, mira a ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze (compresa l’abolizione dei matrimoni forzati e precoci, il traffico di donne e lo sfruttamento sessuale e di ogni altro tipo). In più punta a riconoscere e valorizzare la cura e il lavoro domestico non retribuito, fornendo un servizio pubblico dotato di infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione di responsabilità condivise all'interno delle famiglie, conformemente agli standard nazionali per poi garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ogni ambito. Tuttavia resta fondamentale contribuire al massimo al coinvolgimento della figura femminile nell'ambito economico e focalizzarsi su quanto la sua esclusione affetti negativamente la crescita economica di un paese che resterà inevitabilmente un paese privo di pari opportunità. A tal proposito, importante è anche l'introduzione dell'obiettivo numero 10 che spiega come la comunità internazionale abbia fatto progressi significativi per sottrarre le persone alla povertà. Le nazioni più vulnerabili – i paesi meno sviluppati, i Paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare e i piccoli stati insulari in via di sviluppo – continuano a farsi strada per ridurre la povertà. Tuttavia, l’ineguaglianza persiste e rimangono grandi disparità di accesso alla sanità, all’educazione e ad altri servizi. Inoltre, mentre la disparità di reddito tra i diversi paesi sembrerebbe essersi ridotta, la disparità all’interno di un medesimo paese è aumentata. Cresce il consenso sul fatto che la crescita economica non è sufficiente per ridurre la povertà se non si tratta di una crescita inclusiva e se non coinvolge le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale e ambientale. Per ridurre la disparità, le politiche dovrebbero essere universali e prestare attenzione ai bisogni delle popolazioni svantaggiate e emarginate.
Alcuni fatti e cifre (fonte sito web Centro Regionale delle Nazioni Unite):
• È dimostrato che, oltre una certa soglia, l’ineguaglianza danneggia la crescita economica e la riduzione della povertà, la qualità delle relazioni nella sfera pubblica e politica e il senso di soddisfazione e di autostima del singolo.
• In un sondaggio globale condotto dal programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, è emerso che i decisori politici di tutto il mondo hanno riconosciuto che l’ineguaglianza nei loro paesi è generalmente elevata e costituisce una potenziale minaccia per uno sviluppo sociale ed economico a lungo termine.
• Nonostante nella maggioranza dei Paesi in via di sviluppo si sia registrato un calo globale di mortalità infantile, le donne delle aree rurali hanno una probabilità fino a tre volte maggiore di morire durante il parto rispetto alle donne che abitano in città
Cosa si propone di fare l'ONU con l'obiettivo 10?
Tra le varie cose, entro il 2030, di raggiungere progressivamente e sostenere la crescita del reddito del 40% della popolazione nello strato sociale più basso ad un tasso superiore rispetto alla media nazionale; segue il potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, stato economico o altro e ultimo ma non meno importante, l'obiettivo di assicurare pari opportunità e ridurre le disuguaglianze nei risultati, anche eliminando leggi, politiche e pratiche discriminatorie e promuovendo legislazioni, politiche e azioni appropriate a tale proposito.
Questi due obiettivi sono solo alcuni dei 17 che l'ONU ha proposto da conseguire entro il 2030 con l'aiuto e sostegno di molte associazioni e organizzazioni mondiali, tra cui AIESEC, che con i suoi viaggi di volontariato, destinati ad un target esclusivamente giovanile, collabora affinchè ogni giovane possa avere la possibilità di fare la sua parte per contribuire al raggiungimento di risultati positivi negli ambiti che i 17 SDGs riguardano.