Storie di donne nella resistenza umbra!

Storie di donne nella resistenza umbra!

 
 
Il Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria, in collaborazione con la Dott.ssa Giulia Cioci – laureata in Storia delle Donne-  organizza, in occasione delle celebrazioni per il Settantesimo Anniversario del voto alle donne, il convegno dal titolo “STORIA DELLE DONNE NELL'ALTA UMBRIA - Dai mesi della Resistenza al riconoscimento del diritto di voto".
Il convegno, che si terrà a Perugia il 30 Settembre 2016 (ore 15.30) presso il Salone d’Onore di Palazzo Donini, si propone di ricostruire il periodo storico vissuto dalle donne - con un focus sulle donne dell’Alta Umbria - dalla loro partecipazione alla Resistenza fino all’ottenimento del diritto di voto, invitando alcuni studiosi ad affrontare il tema, ciascuno da una prospettiva diversa. 
 
 
La Storia delle donne, infatti, necessita di un ampio ventaglio di fonti per ricostruire gli eventi del passato da un punto di vista di genere: una lettura differenziale di esse, permette, quindi, di offrire un quadro più completo possibili di ciò che ha significato per le donne il triennio ’43-’46. 
 
 
 
“Nei 10 mesi di Resistenza umbra, i variegati e numerosissimi gesti d’opposizione e rifiuto al nazifascismo, dimostrati dalle donne a favore della lotta di Liberazione, attestarono una nuova identità di genere. Protagoniste dagli atteggiamenti, linguaggi, e dai comportamenti inediti, presentarono se stesse come donne nuove, capaci di svolgere compiti rischiosi, di affrontare scelte difficili in piena autonomia decisionale, di prendersi nuove responsabilità, rompendo costruzioni e modelli socio-culturali costruiti attorno all’essere solo madri e mogli, occupate unicamente e per natura nei servizi familiari.
Una sempre maggiore acquisizione di consapevolezza, permise loro di fuoriuscire dalle mura domestiche sperimentando ruoli e spazi finora inaccessibili. In questo contesto di emergenza nazionale, la straordinaria partecipazione delle donne alla Resistenza, in qualità di vivandiere, informatrici, staffette, infermiere, trasportatrici, organizzatrici e partigiane, offrì l’occasione di rivendicare i propri diritti una volta tornata la normalità e liberato il paese.”
 
 
 

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