Una Storia ancora da raccontare - Concorso Ijf13
Dedicato a Walter Tobagi, al via la nuova (settima) edizione del concorso giornalistico "Una storia ancora da raccontare" organizzato dal Festival Internazionale del Giornalismo e dall'Associazione Ilaria Alpi e sostenuto da UniCredit.
Il concorso è suddiviso in due Sezioni, la Carta Stampata e il Video.
Per il primo bisogna inviare un elaborato di massimo 2 cartelle, nel secondo caso un video di massimo 6 minuti. Quest’anno, per la prima volta, i partecipanti al concorso potranno scegliere tra due temi: a) raccontare la storia di Walter Tobagi; b) raccontare il mondo del lavoro in generale o il mondo della professione giornalistica in particolare.
Il concorso è riservato agli studenti universitari iscritti a qualsiasi facoltà, ai giornalisti, ai praticanti e agli aspiranti giornalisti, agli allievi delle scuole di giornalismo, ai blogger e freelance al di sotto dei 30 anni. Gli elaborati dovranno essere inediti e potranno essere individuali o lavori di gruppo. La giuria del concorso sarà composta da: Arianna Ciccone (fondatrice Festival Internazionale del giornalismo) Dario Di Vico (giornalista de Il Corriere della Sera), Riccardo Iacona (giornalista e conduttore televisivo), Sara Paci (Associazione Ilaria Alpi) e Benedetta Tobagi (giornalista e scrittrice, figlia di Walter Tobagi). Presidente di giuria Maurizio Beretta (UniCredit).
Maggiori informazioni sul bando di concorso http://www.festivaldelgiornalismo.com/wp-content/uploads/2012/11/Bando_W...
"... al lavoro affannoso di questi mesi va data una ragione, che io avverto molto forte: è la ragione di una persona che si sente intellettualmente onesta, libera e indipendente e cerca di capire perché si è arrivati a questo punto di lacerazione sociale, di disprezzo dei valori umani (...) per contribuire a quella ricerca ideologica che mi pare preliminare per qualsiasi mutamento, miglioramento nei comportamenti collettivi" (Walter Tobagi da una lettera alla moglie – dicembre 1978)
Walter Tobagi (1947 - 1980)
è stato un giornalista e uno studioso. Prima come ricercatore e poi come docente di storia contemporanea si è occupato di storia del movimento sindacale, studiando anche i rapporti fra la politica e la violenza armata nel dopoguerra. Nel 1976 approda al Corriere della Sera dove continua la sua ricerca della verità negli “anni di piombo” che lo portò ad indagare sugli attentati terroristici di matrice brigatista e a denunciare i pericoli del radicamento del fenomeno sovversivo negli ambienti di lavoro. La mattina del 28 maggio 1980, in via Salaino a Milano, un commando di sei brigatisti lo uccise con cinque colpi di pistola. Aveva trentatrè anni, una moglie e due figli piccoli.