UniPg ha partecipato allo studio che ha permesso di sviluppare nuove cellule CAR-CIK: riconoscono e aggrediscono le cellule dalla leucemia mieloide acuta

 UniPg ha partecipato allo studio che ha permesso di sviluppare nuove cellule CAR-CIK: riconoscono e aggrediscono le cellule dalla leucemia mieloide acuta

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Blood Advances 
 
Scienziati dell' Università degli Studi di Perugia hanno collaborato alla realizzazione di uno studio, coordinato dalla Fondazione Tettamanti, che ha consentito di sviluppare, grazie all'ingegneria genetica, linfociti "speciali" capaci di riconoscere e aggredire le cellule dalla leucemia mieloide acuta, una patologia aggressiva che provoca ricadute nel 70% circa dei pazienti adulti e nel 30% dei bambini trattati con le terapie oggi in uso. 
 
I linfociti modificati in laboratorio prendono il nome di CAR-CIK (Chimeric Antigen Receptor-Cytokine Induced Killer) e, a differenza di quelli già in uso nella terapia CAR-T, sono estratti dal sangue di un donatore (e non più dal paziente) attraverso un processo più semplice e meno costoso. 
 
Lo studio rappresenta pertanto un'evoluzione della terapia CAR-T che ha mostrato finora eccellenti risultati nella leucemia acuta linfoblastica, mentre risulta meno efficace nella leucemia mieloide acuta, la forma più comune negli adulti. 
 
Lo studio su Blood Advances 
 
IL3-zetakine combined with a CD33 costimulatory receptor as a Dual CAR approach for safer and selective targeting of AML. Blood Adv bloodadvances.2022008762. 
 
DOI: 10.1182/bloodadvances.2022008762 
 
Ha come primi autori Vincenzo Maria Perriello (ricercatore dell'Università degli Studi di Perugia) e Maria Caterina Rotiroti (ricercatrice Post-doc) e come ultimo autore Sarah Tettamanti (ricercatrice Post-doc). Entrambe queste ricercatrici afferiscono alla Fondazione Tettamanti, diretta dal professor Andrea Biondi, corresponding author dell'articolo. 
 
 
Gli scienziati Vincenzo Maria Perriello1*, Maria Caterina Rotiroti2,3*, Ilaria Pisani2, Stefania Galimberti4, Gaia Alberti2, Giulia Pianigiani1, Valerio Ciaurro1, Andrea Marra1, Marcella Sabino1, Valentina Tini1, Giulio Spinozzi1, Federica Mezzasoma1, Francesco Morena5, Sabata Martino5, Domenico Salerno6, Julian François Ashby7, Brittany Wingham7, Marta Serafini2, Maria Paola Martelli1, Brunangelo Falini1, Andrea Biondi2§ and Sarah Tettamanti2 
 
*Equal contribution; §Corresponding Author 
 
 
1. Institute of Hematology, University and Hospital of Perugia, Perugia, Italy 
 
2. Tettamanti Research Center, Department of Pediatrics, University of Milano - Bicocca/Fondazione MBBM, Monza, Italy 
 
3. Department of Pediatrics, Stanford University School of Medicine, Stanford, California 
 
4. Center of Biostatistics for Clinical Epidemiology, School of Medicine and Surgery, University of Milano – Bicocca, Monza, Italy 
 
5. Department of Chemistry, Biology and Biotechnology, University of Perugia, Perugia, Italy 
 
6. Department of Medicine and Surgery, BioNanoMedicine Center NANOMIB, Università di Milano-Bicocca, Monza, Italy 
 
7. LUMICKS, Paalbergweg 3, 1105 AG Amsterdam, Netherlands 
 
 
La ricerca è stata realizzata grazie al sostegno della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, del Ministero della Salute, dell'European Research Council (ERC), dell'Associazione "Quelli che...con LUCA" onlus, del Comitato Maria Letizia Verga, dell'Associazione "Amici di Duccio" e del "Comitato per la vita Daniele Chianelli" di Perugia. 
 
 
Perugia, 17 aprile 2023 

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