VUOI FARE IL GIORNALISTA??? ..MA ANCHE NO!

VUOI FARE IL GIORNALISTA??? ..MA ANCHE NO!

 
Giovedì 16 Aprile, presso la sala del Dottorato, s'è tenuta una delle tante conferenze che ogni anno caratterizzano il Festival Internazionale del Giornalismo. Tra i relatori di spicco erano presenti Giuseppe Smorto , condirettore di Repubblica, Giovanna Zucconi, imprenditrice e giornalista, Caterina Soffici, giornalista e scrittrice e due ragazzi, rispettivamente alle prese con la carriera giornalistica dei nostri giorni, ovvero Chiara Baldi e Max Brodi.
Il dibattito, considerabile a mio modesto parere reale, dal momento che sono state varcate le soglie della popolarità tipica dei giornalisti prima citati, ha dato la possibilità al pubblico di riflettere e discutere sulle tante difficoltà che si incontrano, e che si sono sempre incontrate, per intraprendere la carriera giornalistica. Ad avermi particolarmente colpita è stata un'espressione che Smorto ha utilizzato all'inizio del suo intervento: “ fino a quando ci saranno giornalisti minacciati vuol dire che sono ancora una figura indispensabile!” Affermazione abbastanza forte direi, dal momento che viviamo in un'era in cui l'informazione ci circonda costantemente, avendo anche la possibilità di recuperarla in tempo reale ogni volta che vogliamo. Non a caso si potrebbe ammettere che, soprattutto per i giovani, oggi l'essere informati è diventata quasi una necessità.
Il paradosso della questione però è rappresentato dal fatto che, nonostante la necessità dell'essere sempre informati, arrivare ad intraprendere la carriera giornalistica come una vera e propria professione non è affatto facile. A tal proposito direi che è stato buffo assistere ai pareri contrastanti presentati rispettivamente da Smorto e dalla Soffici. Il primo potrebbe essere indicato come la parte positiva del dibattito, più volte, infatti, Smorto s'è soffermato sul concetto di meritocrazia e di quanto questa, nonostante le gavette estenuanti, prima o poi verrà ripagata. Al contrario la Soffici, invece, ha prontamente contrapposto la teoria del condirettore di Repubblica, affermando quanto sia difficile arrivare ad ottenere quello che lei ha indicato come l'articolo uno dei giornalisti ovvero: ottenere un semplice contratto. Sulla questione se ne potrebbe parlare e scrivere a iosa, dal momento che non è affatto facile capire se sia più giusto seguire la necessità, spesso economica, accontentandosi cosi di essere pagati solo cinque euro ad articolo o pochi euro all'ora, oppure, seguire quella che potrebbe essere indicata come la propria dignità personale, rifiutandosi, quindi, di scrivere in condizioni così precarie. Ad essere stati interessanti e non di poco conto sono stati anche gli interventi del pubblico, che hanno marcato la problematica andando a toccare molti altri temi e questioni di non poco conto.
La cosa buffa è che fondamentalmente non sono riusciti a dare una risposta concreta, almeno a livello pratico, non a caso, infatti, l'intervento che ha suscitato un applauso spontaneo è stato quello di Chiara Baldi, ragazza che da diversi anni cerca di sbarcare nel mondo giornalistico, lavorando gratuitamente, studiando costantemente, investendo tempo e denaro. Cosa la spinge ad andare avanti? La passione.
La sua commozione ci ha coinvolti tutti, abbiamo infatti toccato con mano quanto solo con la passione, la curiosità, la volontà e l'impegno si può, forse, raggiungere un certo livello di competenza che ha in se la forza di annientare la crisi che ci caratterizza ormai da svariati anni.
Non a caso l'intervento della Baldi è stato l'unico ad aver messo d'accordo tutti gli altri relatori presenti. A tal proposito, giungendo a conclusione, non posso che augurare a tutti coloro che vogliono iniziare questa carriera molta fortuna, ma vi assicuro che solo se avete in voi quel fuoco che vi spinge ad approfondire e argomentare un dato tema o contesto, riuscirete a raggiungere i vostri obiettivi.
 
A cura di Lucia T. Fontana
 
 
 

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Festival Internazionale del Giornalismo 2015