Young Jazz Festival 2019 // ‘Changes’ (15/a edizione)
Young Jazz cambia ancora e si presenta, a Foligno per la 15/a edizione del festival (2-6 ottobre), con il tema “Changes”. I cambiamenti infatti - non solo in campo musicale - sono la sfida a cui si prepara un festival che negli anni ha sempre saputo cogliere le novità e le evoluzioni.
Il festival nel 2019 cambia di nuovo forma quindi intrecciando nel programma workshop musicali rivolti ai bambini, proiezioni, produzioni originali, performance di danza, ed affronterà problematiche ambientali e di sostenibilità nell’ambito del consolidato schema del “Jazz Community”, lasciando il consueto spazio ai lavori più interessanti che il mondo del jazz italiano ha prodotto negli ultimi anni (come sempre saranno molti gli under 35 nel cartellone ufficiale che sarà presentato prossimamente).
Il festival di Foligno, in attesa di svelare a breve il programma completo, annuncia il primo importante concerto: in collaborazione con la stagione musicale ‘Re: play’ dello Spazio Zut, che si appresta così a dare il via ad un nuovo cartellone di concerti che andrà poi nei prossimi mesi, sabato 5 ottobre (ore 21:30, ingresso 15 euro) arriveranno i C'mon Tigre.
Muovendosi tra tradizione e sperimentazione, C’mon Tigre è un duo attorno al quale ruota un collettivo multicolore di musicisti provenienti da più parti del mondo. C’mon Tigre nasce nel bacino del mediterraneo, e germoglia agli angoli delle grandi città raccontando l’Africa, per fascinazione, con una linea curva che parte da San Diego e finisce a Bombay. La radice è il funk, quello sporco, termine con cui gli afroamericani indicavano l’odore del corpo in stato di eccitazione.
Dopo aver pubblicato lo spettacolare film musicale “Federation Tunisienne de Football” nato dalla collaborazione con l’artista Gianluigi Toccafondo, i C’mon Tigre hanno pubblicato il loro primo album nel 2014 che li ha portati a suonare nei principali club e festival italiani ed europei (Roskilde Festival, Fiesta des Suds, Eurosonic Noorderslag).
“Racines” è il titolo del nuovo album (uscito a febbraio 2019), una parola francese che significa radici, laddove le radici sono quelle musicali in cui piedi, testa e cuore dei C’mon Tigre sono immersi, e da cui, con i loro brani contaminati, spiccano il volo per creare ambientazioni sonore inedite.
Nel nuovo disco i suoni del Mediterraneo - il mare della loro terra - si intersecano, intrecciano e sovrappongono con un caleidoscopio di altre sonorità e un approccio nuovo, meticcio, cosmopolita, che sfugge a qualsivoglia etichetta per l’affermazione di un’attitudine libera fatta di commistioni con il jazz, l’afrojazz, le ritmiche dell’hip hop, il funk, la disco anni Settanta. La versione Lp comprende un volume da sfogliare durante l’ascolto dell’album, volume che ad ogni brano accosta un particolare universo visivo curato da fotografi, illustratori e street artist di fama internazionale: Harri Peccinotti ed il serbo Boogie, il pittore Mode 2, lo street artist Ericailcane, il giapponese Shigekiyuriko Yamane, e ancora Stefano Ricci, Maurizio Anzeri, Sic Est, oltre agli stessi Žeželj e Toccafondo.
I C'mon Tigre sono: Marco Frattini (batteria, synt), Pasquale Mirra (vibrafono, synt), Giuseppe Scardino (sax baritono, synt), Tiziano Bianchi (tromba, synt).
In attesa del festival (Foligno, 2-6 ottobre 2019), Young Jazz ha in serbo anche una anteprima il 26 settembre a Spoleto nella Sala Pegasus (ore 21, 8 euro). Uno dei pianisti più eleganti e raffinati del panorama jazzistico italiano, Domenico Sanna, sarà il protagonista di un Piano Solo sulle immagini di Béla Tarr. Alle ore 20, aperitivo in collaborazione con Panificio Bonucci e Azienda Agraria Moretti Omero.
Per info:
www.youngjazz.it