Intervista ai Karavans

Intervista ai Karavans

Oggi intervistiamo i Karavans, gruppo emergente del panorama indie-rock italiano
 
Come nascono i Karavans?
Siamo amici da sempre, musicisti da tanto, dopo diversi progetti è stato fisiologico, circa un anno e mezzo fa, cominciare a suonare e a scrivere insieme. La direzione da seguire  è stata chiara fin dal principio e ci ha trovato tutti d’accordo: rock’n’roll in italiano per tentare di risvegliare un genere che nel nostro paese è assopito ormai da troppo tempo.

Quali sono le vostre principali influenze musicali?

Musicalmente il nostro sguardo è sempre stato volto verso Inghilterra e USA. Siamo cresciuti con il rock anni 60/70 ed oggi le nostre sonorità si ispirano ad artisti come Kasabian, Tame Impala e Jack White. Cantando in italiano non possiamo però prescindere dai grandi del nostro paese. Un nome su tutti? Verdena.

3 singoli nell'arco di un anno, sono maturi i tempi per un album?

Stiamo scrivendo molto e l’idea di creare un album è sempre presente, ma siamo convinti che un disco non possa ridursi ad un insieme di tracce. Il risultato artistico deve essere  superiore alla somma delle singole canzoni, ogni traccia è come un apparato che deve cooperare al funzionamento di un organismo. E’ un lavoro lungo e complesso ma a noi piacciono le cose difficili.

Che cosa ne pensi del mondo delle webradio universitarie?

In un sistema in cui i grandi media sono unidirezionali la germogliazione di canali alternativi è un fenomeno entusiasmante. Le webradio universitarie danno voce ad un fermento artistico, culturale e sociale impossibile da ignorare ma che fatica a farsi sentire. Ci auguriamo che la loro popolarità cresca insieme a quella dei contenuti che offrono.

Vi va di parlarci un pò del video di Demoni, ci sono delle scelte precise riguardo all'utilizzo praticamente di soli 3 colori?

Come tutti i nostri video “Demoni”  è stato scritto e diretto da noi. Volevamo girare un playback semplice e lineare ma con un forte impatto estetico e rappresentativo del nostro stile. L’utilizzo di soli tre colori è stata quindi unicamente una scelta di gusto, nessun riferimento alla trinità. Siamo presuntuosi ma non così tanto.