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DEL DUCA ASSUNTA

Poesia

Mi chiamo Assunta Del Duca, sono una studentessa di design iscritta al secondo anno. Da sempre coltivo la mia passione per la scrittura, dedicando il mio tempo libero a comporre poesie o brevi testi.

Opere

Ascoltavano le mie parole
tracciando un confine
che, mai avrebbero attraversato;
vacillavano sull'orlo
e si tenevano per mano,
loro erano tutti ed io ero una.
A volte erano striscianti,
altre volte erano altissimi,
chi sono io
e chi siete voi?
Forse somiglio ad una biscia
e voi a delle giraffe.
Ahimè io sento il rumore del mare
mio battito,
ma io, io so di non poter essere mare,
sono un animale come tutti.
L'unica questione che mi resta
è una,
a quale animale somiglio?
"Biscia" mi suggerisce la mia mente,
sì, forse per qualcuno striscio anch'io.

Come un velo
portato con fierezza o
come un velo portato con dignità,
in bilico tra l'essere e
il riuscire ad essere;
ascoltando gioiosa quella melodia
che triste conosce me,
messo un cuor di fiori
a decorar la stanza
che stanza non è,
lettera terza scritta di notte
urlando qui e là,
urla non scrivono ma confondono;
chiudere le orecchie per non sentire il male?
Questa notte di lettera terza
rumore non fa,
questa me perdente
non sa più quale suono usar
per far sì che, uno
ed uno soltanto,
la salvi dalla triste lettera quarta.

Il sole attraversava le iridi scure
di quel volto,
trattenendo il sogno e,
donandogli luce.
Quell'anima
si destreggiava nel vento,
e, qualche volta ne assumeva
l'andamento,
mai però si sentiva leggera,
il sogno che la abitava,
era pesante,
riempiva tutta la sua essenza,
ed era, come lei:
vivo.

Non le avevo tradite,
non ero stata io;
eppure, continuavano
a guardarmi con sospetto.
Quelle nuvole erano
belle ma pettegole,
bramavano tutti i segreti
delle altre nuvole, ed io,
in quanto nuvola,
avrei dovuto spifferare tutto.
Ma no che non l'avrei mai fatto,
ne ero certa.
Io sarei stata per sempre una
nuvola bianca,
sì, bianca per sempre.
Il grigio di quelle nuvole
non era altro che una luce spenta.
Il grigiore sgorgava dalla paura
di guardare dentro la propria nuvola
e far sì che,
fosse bianca per sempre
o lo divenisse col tempo.

Morente,
se ne stava,
ad impacchettare la vita.