E la scuola sì che cambierà!
a cura di Oscar Giambitto
E LA SCUOLA, Sì, CHE CAMBIERA’! – LA CLASSE AGITATA
La Piccola Compagnia Piero Gabrielli ha portato in scena, dal 21 al 25 Novembre 2018, al Teatro India di Roma “La classe agitata”. Non si tratta di una tipica rappresentazione, dove c’è un copione e una compagnia che, dopo essersi calata nella parte, si destreggia e debutta sul palcoscenico.
Anzitutto perchè la Piccola Compagnia, non è che una parte di un disegno più ampio:
1. il Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli un’attività promossa, finanziata e organizzata da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e dal Teatro di Roma.
2. un Laboratorio (lavorare) teatrale integrato (da integro) vale a dire che opera affinchè avvenga l’inserimento di un determinato individuo all’interno della collettività.
Un tale presupposto, richiede continue ricerche e sperimentazioni nei diversi nodi che formano la rete sociale dell’odierna società.
La collaborazione con una delle istituzioni più rilevanti: la Scuola, ha coinvolto il Laboratorio in una ricerca teatrale, durata all’incirca un anno, incentrata su un tema ben preciso:“Ri_Creazione, riflessioni fantastiche sulla scuola”.
Ne è emersa, come ribadisce il regista Roberto Gandini, che dirige il Gabrielli dal 1995, una infausta constatazione: “Il rapporto che gli italiani hanno con la scuola vive, da tempo, una fase di crisi di cui tutti si preoccupano ma nessuno se ne occupa, ovvero riflette per promuovere una soluzione”.
Facendo leva sulla dicotomia del termineRi_Creazione: l’intervallo scolastico e nuova creazione, ha avuto origine La Classe Agitata: una composizione di sei quadri in quattro/quarti, le cui musiche sono affidate alle note di Roberto Gori.
La narrazione ha inizio con una situazione paradossale in cui l’Istituzione Scuola scompare perché una legge promulgata da un Dittatore Democratico ne vieta l’esistenza e un corpo di guardia la Scuolizia, controlla ogni forma eversiva che deve essere repressa.
In veste di allievi, professori, bidelli, poliziotti o di svariati ‘ruoli sociali’ che ruotano introno alla scuola, i dodici componenti della Compagnia, con e senza disabilità - Jessica Bertagni, Maria Teresa Campus, Alessia Di Fusco, Fabrizio Lisi, Edoardo Maria Lombardo, Gabriele Ortenzi, Daniel Panzironi, Fabio Piperno, Emmanuel Rotunno, Simone Salucci, Giulia Tetta, Danilo Turnaturi- si alternano sul palcoscenico tra sedie, libri e lavagne che coronano la scenografia, abilmente studiata da Paolo Farrari.
In un’incessante fusione tra le arti –dramma, canto, ballo e a tratti improvvisazione- vengono sfiorate tematiche intense: l’amore in tutte le sue forme, persino la paura di innamorarsi, l’immigrazione, il bullismo, l’altruismo, il valore del sapere e la vera funzione della Scuola.
Provando ad innescare un corto circuito di significati in cui l’aspetto ludico si fonde con la volontà creativa, gli attori hanno intrattenuto gli spettatori, e si sono divertiti, inducendoli a riflettere. Senza compassione o pietosismo, con piglio asciutto e sorriso sulle labbra hanno ipotizzato l’esistenza di una scuola diversa, lontana da quei modelli, che negli anni si sono imposti e hanno concorso a geminare sofferenza e disagio.
Una menzione particolare a Roberto Gandini, che si dedica alle potenzialità di ciascun individuo, elevandole all’ennesima potenza, incoraggiando una nuova consapevolezza del sé, una continua scoperta attraverso il Teatro.