Figlie di Eva
A cura di Silvia Pisacane
La scorsa settima al teatro Lyrik si è tenuta una commedia tutta al femminile: Michela Andreozzi, Vittoria Belvedere e Mariagrazia Cucinotta sono state le protagoniste dello spettacolo diretto da Massimiliano Vado.
Elvira, Vicky e Antonia sono tre donne molto diverse tra loro, unite però dal desiderio di vendetta nei confronti dell’uomo che le ha usate, umiliate, abbandonate. Tre donne nelle mani di un potente senza scrupoli che decide di sparire lasciandole in palese difficoltà.
Elvira è la segretaria tutto fare che sbriga vicende lavorative e personali, si sente invincibile e impeccabile perché ha sempre una soluzione a portata di mano per ogni imprevisto. Lei che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro, essendo spesso la mente più che il braccio di importanti operazioni, quando scopre la truffa ,disperata, tenta il suicidio buttandosi dalla finestra che però è al primo piano.
Vicky è la moglie trofeo, figura ideale per bellezza e ricchezza, ricopre il ruolo perfetto della signora al fianco del sindaco che ama le uscite in pubblico in grande stile. Vive di apparenza e fragilità puntando tutto il suo essere in canoni estetici perfetti e vistosi. Ma come ogni donna che si rispetti non manca in furbizia e astuzia e usa ogni mezzo per vendicarsi del marito che l’ha lasciata, tradita e sostituita con una bionda. Reagisce buttando giù una scatola di antidepressivi in abito di paillette.
Antonia è la prof di latino con aria sognante, una simpatica e povera calabrese emigrata al nord con la scomoda sindrome di La Tourette. E’ molto intelligente ma non abbastanza onesta da rifiutare le promesse di una cattedra tutta sua. Prova ad aiutare il figlio di Viky e Nicola, in cambio di una promozione ma quando viene scoperta dal preside capisce che la sua carriera è finita e cerca di ammazzarsi mangiando tutta la scorta di ’nduja.
Cosa lega i tre personaggi? Nicola Papaleo, il sindaco spietato che usa le donne a suo piacimento senza riconoscere loro il giusto valore. Quest’uomo non merita di morire, peggio, merita di essere colpito dove mai vorrebbe, merita di essere sminuito in pubblico, privato del potere, punito grazie ad una sottile e astuta vendetta. Le tre donne ritrovatesi in ospedale pensano a creare il candidato ideale che vincerà le prossime elezioni spiazzando il verme. Costruendo a tavolino un “fantoccio” con le loro diverse capacità le protagoniste annienteranno il potere Nicola.
Luca Bicozzi, aspirante attore con problemi di autostima è l’uomo giusto. Dopo avergli insegnato tutto quello che serve per diventare un vincente viene eletto a maggioranza assoluta al popolo. Non solo. Supera anche il primo provino della sua vita e riesce a conquistare il cuore di Antonia.
E’ arrivato il momento, per Elvira, Vicky e Antonia di capire che dietro un grande uomo a volte non c’è nessuno perché sono le donne che devono avere il coraggio di mettersi davanti a tutti e non accontentarsi di posizioni inferiori. Il messaggio dello spettacolo è forse dare sfogo all’emancipazione femminile dei nostri tempi in una società, purtroppo, ancora troppo maschilista. Inoltre se tra donne ci fosse più solidarietà si potrebbe raggiungere prima e meglio questo obiettivo.