La faccia della terra: tra evocazione e poesia

Ieri, lunedì 15 marzo, presso l’Auditorium Vannucci, è avvenuta la proiezione del docufilm “La faccia della terra”, regia di Gianfranco Firriolo, parole e musica di Vinicio Capossela.
di Davide Salce
La proiezione, durata circa 1 ora, ha rappresentato un viaggio poetico e onirico, partito da Milano e conclusosi negli USA, in compagnia del cantautore e delle sue visioni sfociate in storie e poesie musicate e raccolte nel nuovo album “Da solo”. Un’osservazione indiscreta del processo creativo che si nasconde dentro ogni canzone: un’immagine, un luogo, un personaggio, che attraverso Capossela diventano un testo. Un Film-racconto con inquadrature semplici ma molto suggestive, dove lo stile del documentario si mescola con la poesia del cinema.
Il film spesso risulta di difficile comprensione e dal carattere molto introspettivo. Il regista dichiara: “E' un film fatto per essere rivisto dal pubblico”.
Ad aprire e chiudere la serata c’è stata l’esibizione di Elia Billioni, interprete ufficiale dell’autore Dino Fumaretto. Elia Billioni dichiara: “Dino Fumaretto è un personaggio letterario. Nel mondo della mia canzone è uno scrittore, che racconta le sue avventure, le sue storie, i suoi pensieri in monologhi surreali e si avvale della musica di Elia Billoni per parlare col pubblico. Quando salgo sul palco mi presento dicendo: sono Elia Billoni e canto le canzoni di Dino Fumaretto”.
I brani eseguiti, tratti dall’album “La vita è breve e spesso rimane sotto”, hanno tutti una vena comica e un carattere onirico e surreale, i testi sono il frutto di sogni, incubi e flash di vita dell’autore. Le canzoni risultano, a primo impatto, sconclusionate e improvvisate, l’accompagnamento del pianoforte si alterna tra accordi leggeri e frustate decise come a descrivere uno stato d’animo. Musica molto particolare, a tratti evocativa e dal linguaggio molto semplice.