MANDALA - DAVID LION - Sugar Cane Records 2017

 MANDALA - DAVID LION - Sugar Cane Records 2017
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Programma radio
Titolo disco: 
MANDALA
Nome Artista: 
DAVID LION
Genere disco recensito: 
Reggae
Label: 
Sugar Cane Records 2017

 
 
 
Roots Corner, i dischi dello Zio / MANDALA - DAVID LION - Sugar Cane Records 2017 
 
Mandala è il nuovo album di David Lion, conosciuto fino a qualche tempo fa come Lion D, uscito il 2 maggio su tutte le piattaforme digitali.
 
David Lion, artista Italo - Nigeriano, non è di certo uno sconosciuto per chi segue la scena reggae italiana. Mandala è il suo sesto album e arriva dopo  The Burning Melody (2009), Reap What you Sow (2011), Natural Thing (2012), Bring Back the vibes (2013) ed Heartical Soul (2015). Un vero professionista, che non lascia nulla al caso e che nel corso degli anni ha mostrato tutte le sue evoluzioni stilistiche. La svolta arriva nel 2015 con Heartical Soul, album registrato e prodotto in Giamaica, con la produzione artistica di Alberto D'ascola in arte Mr Puppa Alborosie. L’album è stato registrato tra gli Stati Uniti, la Giamaica e l’Italia. Mandala è frutto dell'esperienza e dell'ispirazione della Giamaica e sicuramente anche del tour intrapreso nel 2016 in California con Jah Sun. La prima novità di questo disco e in generale della produzione di David Lion, è il cambio di etichetta, da Bizzarri Records a Sugar Cane Records, etichetta californiana vicina a Jah Sun. David Lion segna il suo punto di svolta, dal nome al sound , passando per il cambio etichetta e terminando con l'uscita di questo bellissimo album, Mandala. 
Breve cenno storico: Cosa significa ‘Mandala’? Mandala è un termine associato alla cultura induista e buddista e viene utilizzato per indicare diagrammi circolari formati da diverse figure geometriche che rappresentano simbolicamente l’universo. Il mandala rappresenta il processo mediante il quale il cosmo si è formato dal suo centro; al termine del lavoro il mandala viene “distrutto”, spazzando via la sabbia di cui è composto, per ricordare la caducità delle cose e la rinascita, essendo la forza distruttrice, anche una forza che dà la vita.
 
Il disco inizia con uno skit e subito dopo, il primo brano è "Cast Away", che poi è anche il primo singolo uscito come anteprima del disco, disponibile sul tubo anche il video in 4k!‘Cast Away’ un brano dalle sonorità particolarmente suggestive, sound affidato ai migliori musicisti sulla scena sia italiana che americana. Citiamo Ale Soresini alla batteria e Gianluca Pelosi al basso, fondatori degli Smoke e musicisti per svariate formazioni come Africa Unite, Nina Zilli, RN Tickets e Neffa, solo per citarne alcune.
Al primo ascolto, già si capisce cosa sta uscendo dalle casse, il viaggio è partito e promette bene. E così è, in successione la traccia numero 3 delle 12 che compongono il disco, si intitola The Journey e suona maledettamente reggae, liriche pulite, messaggi di speranza e suoni che ci accompagnano fino alla traccia numero 4, "Nah Complain" , quasi a dire: Non Mi lamento, sono David Lion e la prossima tracia si chiama "Peaceful Warrior", l'ho fatta con Anthony B e spacca tutto! Super Chune, da avere per forza in selezione, One Drop secco, giro di basso incalzante e due super singer, ed ecco che arriva il primo ospite internazionale e anche il primo pull up per Mandala! 
 
Dopo aver fatto conoscenza con le nuove sonorità, sulla traccia numero 6 David Lion ci racconta un sogno, la canzone si chiama Dreamer, perchè questo è il mio sogno e diventerà realtà!  Molto intima e speranzosa, magistralmente eseguita con Piero Dread alla chitarra e i violini di Mario Sehtl, che ritroviamo anche nell'intro del disco. Alla traccia numero 7 troviamo "A plant for you", con la partecipazione di Marco Evangelista The Magista alle tastiere. Fin qui potremmo dire che questo album contiene sicuramente del soul, ha una chiave ascoltabile anche per non adetti ai lavori, tutta la struttura, gli arrangiamenti, le liriche, danno davvero un respiro internazionale, questo disco rispetto a tanti altri suona davvero bene. Traccia 8 e 9 una bellissima chune "Bad Card" e uno skit con David Lion accompagnato al piano, ecco a voi "Build a Door". Alla posizione numero 10 troviamo "Lost In The Desert" con il featuring di Jah Sun e Raphael. Altra canzone che a pieno esprime il livello altissimo della produzione. Potreste sentirla tranquillamente per radio tra un brano di Stephen Marley ed uno di ben Harper, e non accorgervi che due dei tre artisti che state ascoltando sono proporio Italiani! Questo per dire che se l'intento del cambiamento era arrivare al livello successivo, uscire fuori dai confini europei , arrivare a piu persone possibili e piazzarsi in una fascia anche commercialmente diversa, be allora di sicuro David Lion con Mandala ha fatto centro. Chiudiamo con "Don’t Let Love Die" come undicesima traccia e per finire ecco a voi Mandala! E con l'ultima traccia che da anche il nome al disco, chiudiamo il nstro viaggio in bellezza, ascoltando sicuramente uno dei pezzi meglio riusciti e che meglio esprimono la versatilità di David Lion. Che dire, in conclusione dopo aver ascoltato e riascoltato il disco Mandala, non possiamo che annoverarlo tra i migliori fin ora usciti per quanto riguarda la scena reggae internazionale, un artista, un compositore ed interprete accompagnato da grandi professionisti, sicuramente non poteva che fare un grande prodotto. Ci auguriamo che anceh nei prossimi lavori il livello sia questo. Se vi abbiamo incuriosito almeno un po e vi va di approfondire, su Youtube e sui maggiori digital store è possibile il preascolto del nuovo disco di David Lion "Mandala"
 
Dallo Zio è tutto, Roots Corner vi da appuntamento al prossimo disco =)