Mariti e mogli di Woody Allen al Morlacchi
a cura di Oscar Giambitto
MARTI E MOGLI
“La cosa che mi ha colpito è che questo copione è stato scritto nel 1992 ed è ancora attualissimo: l’argomento non ha confini e la storia è sempre la stessa”. – Francesca Reggiani
L’amore nelle sue differenti sfaccettature coniugali, irrompe al Teatro Morlacchi di Perugia con ‘Mariti e Mogli’. Un testo teatrale innovativo, sin dalla composizione: Monica Guerritore, coadiuvata da Francesca Reggiani che era rimasta affasciata dall’omonimo Film di Woody Allen, ne propone un riadattamento.
Non è la New York del film a fare da sfondo alle dinamiche della vicenda ma un, realistico, luogo unico: una sala da ballo e da bar dal gusto retrò.
Una volta a settimana, dopo il lavoro, in questo non-luogo si incontra un gruppo di persone di un certo livello. La routine sembra prendere il sopravvento, finché una pioggia improvvisa impedisce agli otto protagonisti di tornare a casa e sono costretti a intrattenersi più del dovuto. Con l’avvicinarsi della notte, la sala si trasforma in un ristorante, una sala d’attesa, un albergo dove prendono forma le ambiguità dei singoli personaggi e la loro insoddisfazione per una banale vita borghese.
Di conseguenza, l’apparente stabilità dei rapporti coniugali è infranta da tradimenti, rotture e riconciliazioni che prendono il sopravvento nella “guerra dei sessi”.
Coordinati in modo magistrale: Monica Guerritore, Francesca Reggiani, Ferdiando Maddaloni e Cristian Giammarini hanno fatto dell’ironia un’arma per riflettere sull’amore, chiamare in causa lo spettatore e costringerlo ad esplorare il proprio mondo interiore.
Una nota positiva alle musiche: da Louis Armstrong a Etta James, accompagnano i corpi danzanti nell’impercettibile corsa del tempo.