Peter Pan guarda sotto alle gonne

a cura di Silvia Pisacane
 
 
Ad aprire le danze della primavera al Teatro Morlacchi è il primo capitolo della Trilogia sull’identità di Livia Ferracchiati. Lo spettacolo tratta il tema della sessualità in età adolescenziale vista dal corpo di una ragazzina ma dalla mente di un ragazzino. “Non sono esattamente una femmina, ma sono precisamente un maschio”-afferma. 
Fin da piccoli le principali figure di riferimento sono la mamma e il papà. Loro ci dicono come vestire, comportarci,parlare. Questo finché gli impulsi maturati, non si fanno avanti e non sempre sono come quelli che gli altri si aspettavano. Per ragioni culturali e sociali, è dato per scontato che gli opposti sessuali si attraggano.  Ma l’amore, ha tante declinazioni, ed è giusto perseguire quella più affine al proprio essere.
Uscire fuori dagli schemi prevede una rottura. Il crollo emotivo viene prima affrontato dentro, e poi fuori il nostro mondo. A 12 anni la reazione immediata, a dei limiti che non si accettano, è quello di scappare di casa. E cosa, se non la fantasia,la favola, la simulazione, diventano luoghi di conforto.
Come Peter, pronto a volare sull’isola che non c’è, così l’essere umano preferisce raccontarsi delle bugie piuttosto che affrontare la verità. Ma cosa succede quindi, quando la casa sull’albero inizia a sgretolarsi?
L’età adolescenziale, più di altre, si caratterizza per una difficile espressione dei sentimenti. Così sulla scena, dove non arrivano le parole, subentra la danza, dando ancora più espressione alla drammaturgia testuale.
Emblematica, è anche la presenza della fatina Trilly, che coinvolge il pubblico in prima persona. Divertendolo, stupendolo,imbarazzandolo. E’ grazie a lei che il protagonista trova il coraggio di accettare la sua identità. Questo personaggio, leggero e surreale, che nel concreto non si personifica, né con un familiare, né con un amico, porta Peter ad essere più semplice e spontaneo.
La scenografia minimal proietta tutta l’attenzione sui personaggi. Le voci fuori campo dei genitori, sono coerenti con i  discorsi distanti e strutturati, che un adolescente sente lontani.
 
Non vi sveliamo altro, perché lo spettacolo vi aspetta fino a giovedì 12 aprile.