Radio Days - C'est la vie.
Avete presente il powerpop? Beh, i Radio Days ne sono l'incarnazione contemporanea. La cosa più assurda del gruppo formato da Dario Persi, Omar Assadi, Mattia Baretta e Paco Orsi è proprio il fatto di essere italiani. I suoni di C'est la vie, infatti, a tutti i luoghi del mondo potrebbero far pensare tranne che al Bel Paese. Eppure è proprio così. Orecchiabili, semplici, privi di fronzoli, i Radio Days si impongono nel panorama italiano e volano all'estero, dove trovano terreno molto più fertile. Dopo collaborazioni del calibro di Paul Collins, icona del genere, la strada è spianata per loro. E anzi, forse, ed è un caso più unico che raro per una band italiana, sarà più facile per loro sfondare all'estero che in patria. C'est la vie. E' proprio il caso di dirlo. Ad ogni modo, i ragazzi promettono bene. Dieci tracce. Un numero tondo, quasi a sottolineare la semplicità del loro lavoro. Le chitarre spensierate, i riff accattivanti promettono di rimanerti in testa e di restarci. Nulla di pretenzioso, in nome del più puro powerpop, sotto ogni punto di vista. Dai testi alla voce, passando attraverso gli accordi e gli effetti, tutto scorre tranquillo. Roba da domenica mattina in viaggio per il mare. Per le coste della California o per quelle di Milano Marittima poco importa. Gli echi beatlesiani e weezeriani vi porteranno felicemente ovunque vogliate andare. Elizabeth sarebbe la perfetta sigla di un telefilm americano degli anni zero. The Meaning of Fire vi farà ondeggiare e sorridere con il vento tra i capelli. Canzoni da decapottabile, per intenderci.
Un esordio fresco, estivo e che preannuncia una gran carriera.
Rosibetti Rubino