Recensione album: De Fault - Lenz

Recensione album: De Fault - Lenz
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Programma radio, Redazione
Titolo disco: 
De Fault
Nome Artista: 
Lenz - Damiano Lanzi
Genere disco recensito: 
New Wave Post Punk

a cura di Fabio Colosimo
 
 
 
 
Lenz. Il progetto solista di Damiano Lanzi.
De Fault, il primo album autoprodotto e registrato nel 2013 ed uscito in free download a gennaio del 2014, con il video The Salesman ad anticiparlo ed il contributo notevolissimo della percussionista/producer Lidia Manzano.
Sansepolcro. Qui i Lenz hanno realizzato il loro progetto artistico in uno studio situato in un capannone industriale abbandonato. E il senso dell'abbandono, della disillusione fa da sfondo a tutto l'impianto dei pezzi.
L'album respira l'aria di questa ambientazione suggestiva, fatta di passato, di progetti dismessi, forse di speranze mancate .
Lenz ha dalla sua parte la consapevolezza di musicista che conosce la sua strada ed i sentieri necessari da percorrere. Sa usare la voce e dominare col suo timbro caldo, sicuro, autorevole, particolarmente evidente nel live dove Damiano Lenzi suona in formazione "one man band" in compagnia di una batteria elettronica e di un particolare basso a 8 corde effettato.
De Fault ha una evidente impronta New Wave e Post-Punk anni '80 con un acuto sguardo alla modernità. Ne è prova l'attento utilizzo degli arrangiamenti.
La critica, il sarcasmo pungente dei testi, la sfida alla banalità del quotidiano si accompagna ad una ricerca musicale di qualità, solida, strutturata e ben definita, grazie al lavoro accurato di tutti gli elementi del progetto. Si guarda avanti, specie nell'utilizzo della strumentazione, senza dimenticare le radici musicali dominanti l'affresco complessivo dei pezzi. Insieme a Damiano Lanzi c'è Lidia Manzano alla batteria e synth, Tommaso Nasini, Davide Meazzini alle chitarre, Tarek Komin alle tastiere, Diego Dalla Ragione ai samples cinematografici ed Enrico De Dominicis ai samples elettrici.
Undici tracce che tracciano un percorso di disincanto, delusione, deserto emotivo, amarezza che sa di sabbia che offusca la visione, cesellate con sapienza. Domina nell'album il senso dell'insoddisfazione per la quotidianità, declinato in testi amari e pungenti, sarcastici, senza scadere nel vittimismo autoreferenziale, nel masochismo compiaciuto dei giorni attuali o nella denuncia comoda di un contesto in rovina. E tra ballate di sapore blues con forte impronta industrial c'è posto per raccontare disagio umano, critica sociale, secondo schemi che non cedono ad ammiccamenti di alcun tipo, tantomeno alla semplicità della presentazione, piuttosto elaborata.
Resteranno delusi quanti si aspettavano il solito lavoro musicale che sputa sul mondo e si guarda l'ombelico, ergendosi a giudice della modernità. C'è, prima di tutto, attenzione all'aspetto realizzativo, al lavoro di gestione delle sonorità, che si percepisce già dalla prima traccia, Replays (From Outer Space) e, soprattutto, nella traccia omonima, la sesta.
Da quel capannone dismesso dell'aretino i Lenz osservano il mondo con dura ironia. Ne scattano una foto non edificante ma autentica, certi delle proprie possibilità tecniche e di una proprietà cantautoriale matura e già ben definita.
De Fault è un album che merita attenzione. Poggia i piedi su basi concrete.
Ha un suo flusso continuo che lo rende interessante e suscita particolare curiosità.
 
Info:
Website: www.lenzdefault.blogspot.it
Facebook: www.facebook.com/lenzdefault
Soundcloud: https://soundcloud.com/damiano-lenz-lanzi/sets/lenz-de-fault