Recensione Cardiophobia su Osservatori Esterni

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Programma radio, Redazione
Titolo disco: 
Cardiophobia
Nome Artista: 
Cardiophobia
Genere disco recensito: 
Indie
Label: 
Settembre Records

I Cardiophobia sono un quartetto romagnolo che fa di un un pop rock romantico e seducente la propria arma vincente. Un sound debitore delle grandi stagioni del rock italiano, in grado di flirtare con elementi che partono dalla new wave e si incastrano in un meccanismo sonoro incentrato su arrangiamenti mai banali e sempre ricercati. Il cantanto ma soprattutto le liriche di Giulio Zannini, visionarie a intermittenza, esplodono nell'incipit ferrettiano di "Niente di Speciale", con le chitarre a fare il verso del Giorgio Canali di "Tabula Rasa" e la sezione ritmica essenziale e possente. "Come Quando Piove" introduce linee di chitarra autunnali e un battito di elettronica contaminata, il marchio della ballata pop dal sapore fresco e un tantino nostalgico. Il fantasma di Cristiano Godano e il riffing sgangherato della sua Firebird emergono dalle linee noise pop di "2 57 a.m.", il basso distorto di "Fiamma" uno dei punti di rottura con la tradizione. Un'esordio interessante per una band dall'orizzonte evolutivo in costante crescita: arrangiamenti ottimi, influenze da amalgamare, un cantato che deve ancora trovare la sua giusta dimensione.