Recensione Cardiophobia su Villaggio Malindie

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Programma radio, Redazione
Titolo disco: 
Cardiophobia
Nome Artista: 
Cardiophobia
Genere disco recensito: 
Indie
Label: 
Settembre Records

A Rimini, a meno che tu ci viva, la necessità è di resistere ai cliché che provengono dal passato. Discoteche, mare, film trash anni 90 e vita mondana. Ma c'è una Rimini che fatica ad uscire fuori, sommersa nei luoghi comuni. Così ti capita di andare ad un evento benefico e trovarti davanti a quattro ragazzi che offrono una loro performance per la causa della serata. La gente che si alza, il clima di festa e una barriera ti impediscono di sentire bene, ma qualcosa lo intuisci, quelle voci così affiatate in un modo o nell'altro ti arrivano…te ne accorgi verso casa quando stai canticchiando il loro ritornello. "Cardiophobia" è l'arrivo e il principio di un progetto nato nel 2003 da un gruppo alternative-rock di Rimini. Ci hanno concesso in anteprima l'omonimo disco ed è con estremo piacere che ne parliamo. Cardiophobia è un disco indie-rock melodico che colpisce per compattezza, omogeneità e tecnica degli interpreti. L'avvio è travolgente, dominato da cupe atmosfere che sfociano in ritornelli un po' Placebo ("Niente di speciale","Settembre"). Decisa la sterzata in "Come quando piove" che strizza l'occhio alla melodia, esaltando in maniera esponenziale la vocalità di Giulio. Secondo una dinamica di forte contrasto tra scatti e rallentamenti("Non sei più tu", "2.57 a.m" ), scorre via liscio, piacevole e pieno di romanticismo, con punte di Kuntziana memoria. Ottima chiusura con "Dolce superstar" un deciso richiamo al pogo e al rock più classico. Momento high del disco a "Cardiophobia", ritmata e avvolgente, è una chiacchierata col proprio cuore dallo schizzante ritornello. Nel complesso è un ottimo disco che pecca, forse, di un messaggio vago e che non fuoriesce ma che, comunque, colpisce!